Gradita nota di Giancarla Guareschi Montagna ricorda l’amico Franco Baldi

di Marco Testa

Giunge quasi del tutto inaspettata, lo scorso 12 luglio, in redazione una graziosa e gradita nota a firma di Giancarla Guareschi Montagna. È uno di quei messaggi che, con la loro delicatezza, sanno accendere la memoria e il cuore, riportando alla luce storie e persone che hanno lasciato un segno profondo nella nostra comunità italiana d’Australia.

“L’orario è bastardo: né presto né tardi, il traffico è poco e noi arriviamo in tempo. In tempo per che cosa veramente non lo sappiamo bene. C’è un premio letterario, ci sarà gente, amici che ci aspettano…”

Così inizia il racconto di un viaggio, di una giornata calda di giugno 2009, verso Massa. Un viaggio che si trasforma presto in un percorso interiore, tra mare e montagne di marmo, tra ricordi e nuove scoperte. 

L’arrivo nella sala dell’A.T.P. di Marina di Massa è segnato dall’attesa e dalla curiosità: sul grande tavolo, coppe di cristallo blu e targhe di metallo attendono i loro destinatari.

Il Centro Culturale “Il Porticciolo” accoglie tutti con entusiasmo. Il premio letterario ruota attorno al tema della Via Francigena, la strada dei pellegrini, simbolo di ricerca, espiazione, esaltazione. 

Le parole degli organizzatori diventano subito spunto di riflessione: ogni viaggio è anche un viaggio dell’anima, un percorso di crescita e di ritorni, non sempre facili da decifrare.

Tra i premiati, tre amici. Il primo è Giuliano Montagna-Guareschi, giornalista direttore de La Fiamma e scrittore, autore di una ricerca di identità che si concretizza nel libro ” Una vita per mio padre” dedicato al padre, Giovannino Guareschi. 

Il secondo è Andrea Gullotta, viaggiatore instancabile, che dalla Sicilia all’Australia ha portato con sé il valore e la dignità degli italiani nel mondo con il suo libro ” From the Marranzano to the Didgeridoo”.

Il terzo è proprio Franco Baldi, premiato per il libro “Amleto”. 

In questo racconto, Amleto è il “viator”, il viaggiatore, il giovane sminatore che trova la fine su una mina, ma che, attraverso la memoria e la scrittura del figlio, compie il suo viaggio di ritorno. Non è un capolinea, ma un “giro di boa”, un nuovo inizio nel ricordo e nell’amore di chi resta. “Guardo Franco, mi sorride. Sorrido anch’io. E il viaggio del Pellegrino si trasforma nel viaggio dell’anima e anche in quello più complesso della mente.”

Il ricordo di Franco Baldi si intreccia così con quello di tutti i viaggiatori, i cercatori, coloro che, attraverso la scrittura e la memoria, continuano a camminare sulle strade della vita e della storia. 

Un sentito ringraziamento a Giancarla Guareschi Montagna per aver condiviso con noi questo prezioso ricordo, che ci permette di rendere omaggio, ancora una volta, alla figura di Franco Baldi e al valore del suo percorso umano e letterario.