Shazia Imran inaugura la serie “My Italian Connections” all’IIC Sydney

L’artista pakistana, ora cittadina australiana, trasporta la comunità in un viaggio artistico tra Sydney, Firenze e Chianciano
Di Team Editoriale

È stata l’artista Shazia Imran ad aprire ufficialmente la nuova rassegna culturale My Italian Connections: Australian Creatives Inspired by Italy, promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Sydney in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia. L’evento inaugurale, intitolato “A Tale of Two Biennales: Shazia Imran’s Italian Chapter”, si è svolto lo scorso 24 luglio, offrendo al pubblico un’intensa riflessione sul legame profondo tra arte e identità, tra viaggi e ispirazione, tra Australia e Italia.

Nata in Pakistan e oggi cittadina australiana, Shazia Imran ha raccontato come l’Italia abbia segnato in modo indelebile il suo percorso artistico. Due momenti chiave hanno scandito il suo “capitolo italiano”: il conferimento del Premio Lorenzo il Magnifico alla Biennale di Firenze nel 2015 e il Primo Premio alla Biennale di Chianciano del 2018. “Quando vinsi alla Biennale di Firenze ero una delle 486 selezionate su oltre 10.000 candidature. Non solo fui scelta, ma fui anche tra i vincitori. È stato il timbro che mi serviva per capire che l’arte poteva davvero essere il mio futuro”, ha raccontato l’artista.

Durante l’incontro, Imran ha condiviso il ricordo del suo primo viaggio in Italia nel 2014, da Venezia ai piccoli borghi umbri: “Camminare per quelle strade era come entrare nei manuali d’arte che avevo studiato all’università”. Un’esperienza che l’ha profondamente segnata e che ha lasciato un’impronta visibile nelle sue opere.

Famosa per i suoi lavori in mixed media, Imran ha spiegato che le sue composizioni multilivello – che combinano acquarelli, collage, cuciture a mano e inserti dorati – sono “una narrazione visiva di pace, armonia e connessione umana”. Le sue opere evocano simboli spirituali e culturali, dalle moschee alle chiese, dai mandala all’arte sacra rinascimentale, in una sintesi delicata di Oriente e Occidente.

All’Istituto Italiano di Cultura, l’artista ha anche donato al Console italiano un dipinto raffigurante la Sydney Opera House, come simbolo del dialogo interculturale tra Italia e Australia.

La serata ha inaugurato con grande successo un ciclo di incontri dedicati agli artisti australiani che, nel corso della loro carriera, hanno trovato in Italia una fonte di ispirazione e trasformazione. “Quando vinsi a Firenze, quello fu un momento decisivo che ha dato forma alla mia carriera artistica,” ha detto ancora Imran, che oggi espone a livello internazionale e le cui opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private in Asia, Europa e America.

“Piuttosto che combattere le nostre differenze, dovremmo celebrarle. Usiamo simboli come il mandala per ricordarci che siamo tutti connessi, ovunque ci troviamo,” ha affermato Imran, richiamando i temi dell’unità e dell’immigrazione, già al centro del suo intervento alla Biennale delle Donne Artiste di Macao nel 2018.

Con questa prima tappa, la rassegna My Italian Connections si conferma come un ponte culturale capace di unire esperienze, percorsi e visioni artistiche tra Italia e Australia. 

L’Istituto Italiano di Cultura e il Consolato hanno invitato il pubblico a partecipare anche ai prossimi appuntamenti, continuando ad esplorare quanto l’Italia abbia influenzato – e continui a ispirare – la creatività australiana.