La sua vita, tra uno Sbirulino e il sodalizio umano e artistico con il grande Raimondo Vianello
Sandra Mondaini è stata una delle figure femminili più amate della televisione italiana. Attrice, conduttrice, comica e soubrette, ha attraversato più di cinquant’anni di spettacolo portando leggerezza, ironia e sensibilità nelle case degli italiani. La sua biografia è indissolubilmente legata a quella del marito Raimondo Vianello, con il quale formò una delle coppie più iconiche e longeve della televisione.
Sandra Mondaini nacque a Milano il 1º settembre 1931. Figlia di un pittore, trascorse un’infanzia segnata dalla guerra ma sin da giovane coltivò la passione per lo spettacolo.
Dopo aver frequentato corsi di recitazione, iniziò a muovere i primi passi come modella e soubrette, imponendosi grazie al sorriso luminoso e alla naturale capacità di intrattenere.
Il debutto televisivo avvenne negli anni Cinquanta, periodo in cui la neonata Rai cercava volti freschi per le prime trasmissioni di varietà. Mondaini trovò subito spazio accanto a grandi nomi dell’epoca, diventando uno dei volti femminili di punta della tv in bianco e nero.
La svolta personale e professionale arrivò nel 1958, quando conobbe Raimondo Vianello, elegante e ironico attore comico. L’incontro avvenne durante una trasmissione televisiva e tra i due nacque un’intesa immediata. Dopo un periodo di fidanzamento, Sandra e Raimondo si sposarono nel 1962, dando vita non solo a un matrimonio duraturo ma a una partnership artistica che avrebbe fatto la storia dello spettacolo italiano.
La coppia cominciò a lavorare insieme in spettacoli teatrali e televisivi, diventando presto un punto di riferimento del varietà. La loro comicità si basava su un gioco di battute sottili, sulla contrapposizione dei caratteri e sulla capacità di ridere di sé stessi.
Negli anni Sessanta e Settanta Sandra Mondaini consolidò la sua popolarità con numerosi programmi di intrattenimento. Tra i più celebri si ricordano “Canzonissima”, “Studio Uno” e “Sabato Sera”, nei quali fu affiancata da artisti del calibro di Mina, Walter Chiari e Corrado.
Un grande successo arrivò con il personaggio della “Signorina Snob”, creato da Franca Valeri ma portato da Sandra in tv con grande talento, e con “Sbirulino”, il clown tenero e sognatore che divenne amatissimo dai bambini. Con la parrucca bionda, il trucco esagerato e la risata contagiosa, Sbirulino rimase uno dei personaggi più indimenticabili della sua carriera.
La collaborazione con Vianello si consolidò con il programma “Tante Scuse” (1974), seguito da “Di Nuovo Tante Scuse” e altri varietà di successo. I due portarono in scena una comicità domestica, raffinata e mai volgare, che li rese unici e inimitabili.
Raimondo Vianello, nato a Roma nel 1922, era già un volto noto della televisione e del cinema prima di conoscere Sandra. Dopo gli esordi teatrali, aveva formato un celebre sodalizio con Ugo Tognazzi, con cui interpretò numerosi sketch comici.
La sua eleganza, unita al sarcasmo, lo rese amatissimo dal pubblico. Con Sandra formò una coppia che riuscì a unire la vita privata a quella professionale senza mai scivolare nel banale. Vianello condusse anche programmi da solo, come il quiz sportivo “Il Processo del Lunedì” e soprattutto “Pressing”, che lo consacrò come volto legato al calcio in tv.
Il 1988 segnò l’inizio di un nuovo capitolo: su Canale 5 debuttò “Casa Vianello”, sitcom che per oltre vent’anni raccontò la vita quotidiana di Sandra e Raimondo in chiave comica. Ambientata in un appartamento borghese, la serie giocava sul contrasto tra la moglie capricciosa e petulante e il marito ironico e disincantato.
“Che noia, che barba” divenne il tormentone nazionale, simbolo di un’Italia che si riconosceva nelle schermaglie affettuose di questa coppia. Alla serie principale seguirono spin-off come “Cascina Vianello” e “I Vianello”, tutti di grande successo.
Al di là delle scene, Sandra e Raimondo furono davvero inseparabili. Non ebbero figli, ma colmarono questo vuoto con l’affetto verso i nipoti e con il sostegno a diverse opere di beneficenza. La loro unione, durata quasi cinquant’anni, rappresentò un modello di complicità e fedeltà in un mondo dello spettacolo spesso segnato da rotture e rivalità.
Il 15 aprile 2010 Raimondo Vianello morì all’età di 87 anni, lasciando Sandra in un dolore profondo. La Mondaini, segnata dalla malattia e dalla perdita del compagno di una vita, si spense pochi mesi dopo, il 21 settembre 2010, a Milano. La loro scomparsa a breve distanza l’uno dall’altra fu letta come il segno di un amore indissolubile.
Sandra Mondaini e Raimondo Vianello hanno lasciato un patrimonio artistico immenso. Con la loro comicità elegante e mai sopra le righe hanno segnato la storia della televisione italiana, diventando simbolo di una tv familiare e autentica.
Sandra rimane nel cuore degli italiani come una donna capace di mescolare ironia e dolcezza, forza e fragilità. Il suo clown Sbirulino continua a vivere nella memoria collettiva, così come il sorriso con cui seppe affrontare la vita e le difficoltà. Ricordare Sandra Mondaini significa raccontare non solo la storia di una grande artista, ma anche di una donna che seppe vivere e lavorare in simbiosi con il marito Raimondo Vianello. Insieme hanno rappresentato la normalità straordinaria di una coppia che sapeva far ridere e riflettere, diventando compagni di viaggio per generazioni di spettatori.
Il loro “Casa Vianello” è ancora oggi trasmesso e amato, segno che la magia di Sandra e Raimondo non appartiene solo al passato, ma continua a illuminare il presente.
