Lo scorso 25 settembre, il Consolato Generale d’Italia a Sydney ha ospitato un incontro con la stampa, in cui la delegazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli (ABANA) ha presentato alcuni spunti suoi progetti di ricerca, le esperienze internazionali e la valorizzazione del patrimonio artistico.
A rappresentare l’Accademia, la Professoressa Federica De Rosa, delegata al patrimonio, il Professor Luigi Barletta, coordinatore del corso di cinema, e il Professor Fabio Dell’Aversana, delegato alla ricerca e docente di diritto delle arti e dello spettacolo.
L’Accademia di Belle Arti di Napoli (ABANA), tra le più prestigiose scuole d’arte del Sud Italia, è un esempio di questa apertura internazionale. La delegazione dell’Accademia, recentemente a Sydney, ha illustrato alla stampa i propri progetti di ricerca e le iniziative volte a valorizzare il patrimonio artistico italiano anche oltre i confini nazionali.
L’incontro ha messo in luce come l’Italia continui a influenzare la scena artistica australiana, non solo attraverso mostre, ma anche tramite il lavoro di artisti storici come Antonio Dattilo Rubbo, pittore napoletano che, nel primo Novecento, contribuì in modo decisivo alla formazione di generazioni di pittori australiani.
La documentazione raccolta dall’Accademia permette oggi di ricostruire la sua formazione e di comprendere meglio l’eredità culturale lasciata a scuola e atelier australiani.
Il cinema e il documentario rappresentano un altro canale di diffusione della cultura italiana. Il Professor Luigi Barletta ha sottolineato come il documentario possa essere uno strumento efficace per raccontare storie autentiche, legate tanto alla vita quotidiana quanto alla storia artistica, pur in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta iniziando a influenzare la produzione audiovisiva. “Il linguaggio e la realtà continueranno a vivere perché c’è sempre la volontà di raccontare storie vere”, ha spiegato Barletta.
Oltre all’aspetto creativo, l’internazionalizzazione richiede attenzione alla gestione del patrimonio artistico. Il Professor Fabio Dell’Aversana ha evidenziato le complessità legate al prestito di opere e alla sicurezza dei materiali, sottolineando l’importanza di un approccio metodico per garantire che l’arte italiana sia fruibile anche all’estero senza rischi per i tesori storici.
La trasferta a Sydney non si è limitata al dialogo con la stampa. La delegazione, insieme al Console Generale, ha incontrato i rappresentanti della National Art School di Sydney, tra cui la direttrice Kristen Sharp, il vicedirettore Simon Cooper e le professoresse Yolunda Hickman e Lorraine Kypiotis. Questo incontro ha segnato l’inizio di una collaborazione istituzionale di grande rilievo, che apre la strada a progetti comuni nel campo dell’arte e della formazione accademica.
Il programma si è arricchito anche con una serie di appuntamenti culturali aperti al pubblico. All’Istituto Italiano di Cultura di Sydney, la Professoressa De Rosa e Josephine Bennett, direttrice della Manly Art Gallery & Museum, hanno dialogato sulla figura di Dattilo Rubbo nell’ambito della rassegna Traces of Italy. La serata è stata impreziosita dalla proiezione del documentario curato dal Professor Barletta, che ha restituito al pubblico un ritratto vivido del pittore napoletano.
Sempre a Sydney, il 20 settembre al Forum di Leichhardt, è stato presentato il docufilm Il Toro del Pallonetto, firmato dallo stesso Barletta, che racconta la parabola sportiva e umana di Joe Esposito, legata alla storia del Novecento napoletano tra fascismo, guerra, emigrazione e Guerra fredda. Un’occasione che ha permesso agli spettatori di scoprire un’opera intensa, radicata nella memoria collettiva di Napoli.
Il culmine della trasferta è stato l’inaugurazione della mostra “Maestri: Influences from Italy to Australia” presso la Manly Art Gallery and Museum, alla presenza del Ministro delle Arti John Graham MLC. L’esposizione, aperta fino al 30 novembre, raccoglie opere di artisti italiani e italo-australiani, con particolare attenzione a Dattilo Rubbo, considerato un pioniere dell’arte moderna australiana. L’evento ha visto la partecipazione di familiari del pittore, giunti dall’Australia e dall’estero, oltre che delle autorità locali e della comunità culturale.
Il progetto di ABANA non si limita alla ricerca storica, ma guarda anche al futuro: creare una rete di studi sistematici sugli artisti italiani attivi all’estero, promuovere scambi culturali e costruire collaborazioni accademiche tra Italia e Australia. L’obiettivo è mappare percorsi artistici, collegare archivi e istituzioni e favorire nuovi legami tra le comunità artistiche dei due Paesi.
Questa presenza italiana rafforza non solo la conoscenza del patrimonio artistico europeo, ma offre anche agli artisti e ai ricercatori australiani l’opportunità di confrontarsi con metodologie, tecniche e storie creative che continuano a ispirare nuove generazioni di creativi su entrambi i lati del mondo.
