La diplomazia del mosaico ha vissuto a Lione un momento straordinario con l’inaugurazione dei restauri nella chiesa di Saint Nizier, gioiello storico nato nel V secolo.
L’edificio custodisce mosaici realizzati da mani friulane agli inizi del Novecento e oggi restaurati da due mosaiciste di Udine, Silvia Angeletti e Donatella Garabello, formatesi alla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo.
I lavori, diretti dalla restauratrice Margot Morisse, hanno interessato mosaici che si stavano staccando a causa dell’umidità: la chiesa infatti sorge su un antico acquitrino tra Rodano e Saona.
Per sei mesi le artigiane friulane hanno operato nella cripta medievale, riportando all’antico splendore le opere dei maestri emigrati in Francia nell’Ottocento, come Mora e Facchina, originari di Sequals, patria di mosaicisti e terrazzieri.
Il sindaco di Lione, davanti a un folto pubblico, ha elogiato il lavoro e la scuola di Spilimbergo, suscitando l’orgoglio della comunità friulana locale, dove ancora vivono anziani ex allievi della scuola. La città ha già stanziato oltre tre milioni di euro per i restauri, riconoscendo il valore universale di questo patrimonio.
Oltre alla tecnica, Angeletti e Garabello hanno sviluppato la specializzazione del restauro, che richiede conoscenze scientifiche e rigore metodologico: un lavoro lontano dal ritmo frenetico dei cantieri di un tempo, quando i mosaicisti “mosaicavano” mezza città in pochi mesi.
All’inaugurazione era presente anche Michel Patrizio, terza generazione di mosaicisti friulani, testimone di una tradizione che ha contribuito a cambiare il volto di città come Marsiglia.
Spesso rimasti nell’ombra, questi artigiani hanno reso più bello il mondo.
Oggi, grazie alle nuove “musaiciste”, la loro arte continua a vivere, garantendo che il mosaico non sia una memoria del passato, ma un patrimonio ancora vivo e riconosciuto a livello internazionale.
