di Maria Grazia Storniolo
Cinquantacinque anni di lavoro, dedizione e amore per la tradizione.
Così si potrebbe riassumere la vita professionale di Joe Papandrea, figura ben conosciuta nel settore della macelleria australiana, che con orgoglio celebra quest’anno un traguardo davvero speciale: 55 anni da quando, giovanissimo apprendista, iniziò a maneggiare coltelli e taglieri in un piccolo negozio di carne a Sydney.
Siamo seduti con Joe per una chiacchierata che profuma di autenticità e radici profonde. Il suo racconto non è solo quello di un imprenditore di successo, ma di un uomo che ha portato con sé i valori e la forza della sua terra natale: Gioiosa Ionica, un pittoresco borgo della provincia di Reggio Calabria, immerso tra il mare Ionio e le colline calabresi.
Gioiosa Ionica, con le sue stradine strette e le case in pietra che guardano il mare, è un luogo che ha sempre vissuto del lavoro e della solidarietà della sua gente. È una cittadina antica, di origini greche, conosciuta per la sua ospitalità, la cucina genuina e il forte legame con le tradizioni familiari. Ed è proprio da quel mondo fatto di semplicità e sacrificio che nasce la storia di Joe.
Io vengo da Gioiosa Ionica, provincia di Reggio Calabria, racconta con orgoglio. Mio padre partì nel 1967 per vedere com’era l’Australia. Aveva la possibilità di andare anche in Canada, ma scelse l’Australia per il clima più caldo. Gli piacque e nel 1970 portò tutta la famiglia qui.
Joe arrivò a soli 16 anni, il più grande di tre fratelli. Mio padre voleva che andassimo a scuola, ma una sera un paesano, Joe Luca, macellaio anche lui, mi chiese se volevo lavorare nella sua bottega. Accettai, e così è cominciata la mia avventura.
Il 23 ottobre 1970 segna l’inizio ufficiale della sua carriera. Questo mese compio 55 anni di lavoro, e sono fiero di ogni singolo giorno», racconta sorridendo. Dopo otto anni di apprendistato, Joe decise di mettersi in proprio, prima in affitto, poi aprendo una sua macelleria in Mimosa Road, Bossley Park, insieme al fratello Vince e al padre.
Abbiamo cominciato tutti e tre insieme, poi ci siamo espansi a Smithfield. Nel tempo abbiamo aperto nuovi negozi, migliorato la qualità e servito sempre la comunità con passione. Mio padre si è ritirato nell’88, e da allora io e Vince abbiamo continuato per la nostra strada.
Nel 1996 Joe tornò a Bossley Park, dove aprì una macelleria moderna, diventata presto punto di riferimento per la qualità delle carni e il servizio impeccabile. Oggi, dopo decenni di attività, lavora fianco a fianco con il figlio più giovane, Matthew, che ha deciso di seguire le orme del padre.
Matthew aveva studiato per diventare ragioniere, ma il richiamo della macelleria è stato più forte. È lui che mi segue ora. Nonostante il lavoro sia impegnativo, siamo una famiglia unita, e questo è ciò che conta di più.
La famiglia Papandrea, infatti, è il cuore pulsante dell’attività: la moglie Pina, sposata nel 1983, i figli Michael, Stephanie e Matthew, e quattro splendidi nipotini. Ognuno ha preso la sua strada, ma tutti hanno contribuito in qualche modo al successo della famiglia, aggiunge Joe con un sorriso pieno d’orgoglio.
Nel corso degli anni, Joe e suo figlio hanno ricevuto numerosi riconoscimenti per la qualità delle loro carni, le salsicce artigianali e i prodotti speciali. “Abbiamo vinto tante gold e silver medals in diverse competizioni, e Matthew ha fatto parte del Team Australia, rappresentando il paese in Francia, dove si è classificato quarto nel mondo. È stato un momento di grande orgoglio.”
Ma il riconoscimento più recente ha un valore particolarmente simbolico: la settimana scorsa Joe Papandrea è stato premiato dall’ANFE – Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati, sezione di Sydney – per la promozione dei valori fondanti dell’identità italiana in Australia.
Un tributo che celebra non solo la sua lunga carriera e la qualità del suo lavoro, ma soprattutto il suo impegno nel preservare e tramandare la cultura e l’etica del lavoro italiani nella comunità australiana. Un riconoscimento che, come ha detto Joe, «appartiene a tutti gli emigrati che hanno creduto nei propri sogni e non hanno mai dimenticato da dove vengono. Oggi, Joe guarda al futuro con serenità. Adesso voglio prendere la vita più con calma. Aiuto mio figlio a portare avanti il negozio, ma dedico anche tempo alla nostra fattoria ad Hunter Valley, dove alleviamo vacche e vitelli. L’obiettivo è crescere il business della carne di qualità direttamente dalla nostra produzione.
Quando gli chiediamo che messaggio vorrebbe lasciare al figlio, Joe risponde senza esitazione: Di lavorare duro ma con intelligenza. Non solo con le mani, ma con la testa e il cuore. Dopo tanti anni, so che il segreto non è solo nel taglio perfetto, ma nel rispetto per il lavoro e per la gente.
E mentre racconta, con la voce ferma ma dolce, Joe sorride. “Sono passati 55 anni, ma mi sembra ieri. Lavorare non mi ha mai pesato, perché ho sempre amato quello che faccio. E se tornassi indietro, rifarei tutto da capo.”
