di Marco Testa
Chi dice che l’università non sa sorprendere, non ha ancora frequentato l’Università di Sydney. Qui, a dire di alcuni insiders, impari l’identità australiana… e come sentirti un pervertito.
Gli studenti del corso Australian Theatre, Film and Learning hanno infatti dovuto pagare $160 per assistere a tre spettacoli dal vivo, tra cui uno con attori completamente nudi, con l’avvertimento chiaro: non partecipi, non passi il corso.
Non importa quanto i docenti parlino di “body-positive” o “arte educativa”. Costringere qualcuno a guardare nudità sotto minaccia di fallimento può definirsi coercizione? L’Università trasforma l’educazione in un percorso di umiliazione, imponendo ideologia e sperimentazione artistica sopra la dignità degli studenti. Nel documento distribuito agli studenti, la partecipazione alla produzione teatrale “Naturism” ritenuta “obbligatoria” e i biglietti distribuiti all’ingresso direttamente dal direttore del corso.
La pedagogia non può giustificare la paura, la vergogna o il trauma. Gli studenti devono avere libertà di scelta, alternative concrete e rispetto.
Quello che doveva essere un percorso di apprendimento diventa invece un obbligo di vergogna pagato a caro prezzo.
