L’arte italiana del ‘900 con il Prof. Terraroli

di Emanuele Esposito

Nella suggestiva cornice dell’Università di Sydney e della Manly Art Gallery and Museum, il professor Valerio Terraroli, uno dei massimi storici dell’arte italiani, ha offerto al pubblico australiano un viaggio appassionante nell’arte italiana del Novecento, tra memoria, mito e modernità. Le sue lezioni hanno intrecciato letteratura, storia e arti figurative, dimostrando come l’Italia sia stata e rimanga un ponte culturale tra passato e presente.

Terraroli ha sottolineato l’importanza del legame accademico tra Italia e Australia, ricordando che l’Università di Sydney è oggi l’unico ateneo australiano a ospitare un lettore di lingua e cultura italiana inviato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. «L’arte italiana non è solo estetica, è un linguaggio identitario — ha spiegato — perché ogni epoca ha reinterpretato l’Italia come luogo dell’immaginario, del mito e della modernità».

Durante la conferenza “L’Art Déco in Francia e in Italia”, Terraroli ha analizzato la stagione artistica tra la fine del primo decennio del Novecento e il primo dopoguerra. L’Italia seppe rielaborare lo stile francese in chiave più umanistica e artigianale. «Il Déco fu il tentativo di armonizzare la macchina e la mano, la produzione industriale e la sensibilità dell’artista», ha spiegato. In Italia, questo equilibrio si tradusse in arti applicate, design e nelle scuole d’arte delle Accademie di Napoli, Firenze e Milano.

In un secondo intervento, “Esotismi e gusto orientalista nell’arte italiana”, il docente ha esplorato il fascino dell’Oriente nella pittura e nelle arti decorative italiane, dal tardo Ottocento agli anni Trenta. «L’Oriente non fu solo un tema decorativo — ha precisato — ma un luogo mentale dove proiettare sogni, utopie e paure dell’Occidente». Opere e documenti provenienti da collezioni italiane e australiane hanno mostrato un dialogo costante tra culture e sensibilità diverse.

Non è mancato un riferimento a Dante, definito da Terraroli “il primo artista totale”, capace di coniugare letteratura, filosofia e visione figurativa. 

Nel Novecento il poeta diventa icona moderna, reinterpretato da pittori, scultori e grafici come simbolo dell’identità italiana. Anche nell’Art Déco e nel Simbolismo, l’immagine di Dante si trasforma in segno di rinascita culturale e nazionale.