di Marco Testa
Quando si parla della storia delle donne italo-australiane, un nome spicca per forza, coraggio e determinazione: Franca Arena. Pioniera della politica, fondatrice della National Italian-Australian Women’s Association (NIAWA) e prima donna di origine italiana eletta al Parlamento del New South Wales, Franca è stata, e rimane, una voce di riferimento per intere generazioni di donne.
Quest’anno la NIAWA celebra 40 anni di vita. Sebbene non ha potuto esserci di persona per motivi di salute, Franca ha voluto essere “presente con il cuore”, inviando un messaggio che racchiude l’essenza di una vita di impegno: “Siete state come sorelle per me per tutti questi anni. In quarant’anni di lotte abbiamo raggiunto tanti obiettivi. La situazione delle donne nella nostra società è molto migliorata, anche grazie a noi. Soprattutto per le nostre figlie c’è oggi un avvenire migliore.”
“Sono arrivata in Australia nel 1959, alla tenera età di 22 anni. Ora ne ho 88.” Con queste parole, Franca ripercorre i suoi inizi. “All’epoca gli italiani erano la comunità più numerosa dopo quella anglosassone, insieme a greci e maltesi. Venivamo per lo più da zone rurali, dove la posizione della donna era ancora quella di inferiorità. Mi colpì molto questa realtà, ma non mi arresi.”
Il contesto sociale non era facile: “La nostra comunità era piuttosto misogina, e se mi permetti, arretrata nei valori del femminismo. Ma io ero determinata a cambiare le cose.”
Quando nel 1981 fu eletta al Senato del NSW, Franca comprese che quella vittoria non era solo sua. “Volevo proiettare un’immagine positiva e progressista della donna italiana,” spiega. “Non più solo mogli e madri, ma donne capaci di leadership, di cultura e di pensiero.”
La nascita della NIAWA affonda le radici in un momento di ispirazione internazionale. “Il grande impulso venne nel 1985, quando andai a Nairobi con la delegazione governativa australiana per la conferenza delle Nazioni Unite sul Decennio della Donna,” racconta. “In Kenya incontrai molte parlamentari, tra cui la senatrice Elena Marinucci. Mi colpì la sua passione e le chiesi se poteva venire in Australia a parlare alla nostra conferenza. Lei accettò con entusiasmo.”
Al ritorno, Franca non perse tempo: “Formai un comitato e iniziammo a organizzare una grande conferenza. Quante riunioni, quante idee, quanta energia da parte di donne straordinarie come Stefania Vetrano!”
Il 20 ottobre 1985, la Lower Sydney Town Hall si riempì di oltre 700 donne provenienti da Sydney, Newcastle, Wollongong, Lismore, Griffith e altri centri. “Ricordo l’emozione di quella giornata: avevamo organizzato tutto, perfino la colazione. Le nostre donne avevano preparato tremila panini!”, racconta sorridendo.
“L’apertura della conferenza fu affidata a Jill Wran, una nota femminista australiana. Arrivarono messaggi dal Premier del NSW, da Bettino Craxi, allora Presidente del Consiglio italiano, e da tante personalità di spicco. Ma la grande diva era Elena Marinucci: fu accolta con un’ovazione.”Il successo non si fermò a Sydney. “Dopo la conferenza inaugurale, andammo a Melbourne, dove donne in gamba come Anna Moo e Bruna Pasqua avevano organizzato un altro evento memorabile. Poi fu la volta di Brisbane, con la grande Fiorenza Jones, e di Adelaide e Perth nei mesi successivi. Eravamo diventate un movimento nazionale, unite da uno stesso sogno.”
Franca insiste su un punto: “Non volevamo solo rivendicare diritti. Volevamo anche raccontare la nostra storia, dare voce alle nostre esperienze. Era importante documentare la vita delle donne italo-australiane, le difficoltà, ma anche le conquiste.” Sotto la sua guida, la NIAWA pubblicò libri come Forza e Coraggio della Prima Generazione, Growing Up in Australia e Cinderella No More — “cioè protagoniste, non spettatrici”, precisa Franca — fino al volume di cucina Buon Appetito, realizzato con la State Library. Tra gli ospiti illustri invitati alle iniziative della NIAWA, Franca ricorda con particolare affetto Tina Anselmi, “una donna eccezionale, di grande valore e umanità”, e Aileen Sirey, presidente delle donne italo-americane di New York, “che ci parlò delle loro battaglie e dei traguardi raggiunti”. Un momento che le è rimasto nel cuore fu la partecipazione della magistrata aborigena Pat O’Shane: “Ci parlò delle discriminazioni e delle ingiustizie subite dal suo popolo. Fu una lezione di coraggio e di dignità che non ho mai dimenticato.” Con il passare degli anni, Franca dovette affrontare sfide personali. “La malattia di mio marito richiedeva cure costanti. Era arrivato il momento di lasciare spazio ad altre donne, e sapevo che il futuro dell’associazione era al sicuro.”
Oggi, a quarant’anni dalla fondazione, guarda con orgoglio al cammino percorso: “Abbiamo dimostrato che le donne italo-australiane possono essere forti, colte e determinate. Abbiamo costruito ponti tra culture, generazioni e Paesi. E, soprattutto, abbiamo dato alle nostre figlie un futuro migliore.” Franca Arena, insignita dell’Order of Australia, Commendatore della Repubblica Italiana e Ligure Illustre della Regione Liguria, resta una delle figure più influenti della diaspora italiana.
“Se penso a questi quarant’anni,” conclude, “mi sento felice. La NIAWA è stata la mia famiglia. Abbiamo lottato, sorriso, pianto, ma non abbiamo mai smesso di credere che la storia delle donne italo-australiane meritasse di essere scritta e raccontata con orgoglio.”
