di Mariano Coreno
Il governo del Victoria ha annunciato una stretta senza precedenti sulla criminalità giovanile.
Con il nuovo pacchetto legislativo denominato “Adult Time for Violent Crime”, i giovani di appena 14 anni che commetteranno reati violenti potranno essere processati nei tribunali per adulti. Una decisione che ha immediatamente sollevato un acceso dibattito politico e sociale.
La Premier Jacinta Allan ha spiegato che il provvedimento nasce dall’esigenza di contrastare un fenomeno in forte crescita, che negli ultimi mesi ha alimentato paura e insicurezza nelle comunità locali. “Troppe persone vulnerabili evitano di uscire la sera per timore di aggressioni nelle strade o nei negozi”, ha dichiarato il governo, motivando così la necessità di misure “severe ma necessarie”.
Secondo le nuove norme, un quattordicenne che si renda protagonista di violenze, rapine o aggressioni potrà essere giudicato – e potenzialmente condannato – con lo stesso metro applicato agli adulti. Una linea dura che, però, ha immediatamente incontrato la ferma opposizione dei partiti di minoranza, secondo i quali ragazzi così giovani non avrebbero ancora la piena capacità di comprendere la gravità delle proprie azioni.
“L’ergastolo per un 14enne è una prospettiva che appare sproporzionata e contraria ai principi educativi”, hanno dichiarato i critici, chiedendo un approccio più centrato sulla prevenzione e sul recupero.
Dietro la scelta del governo Allan, osservano alcuni analisti, vi sarebbe anche un calcolo politico in vista delle elezioni statali previste per il prossimo anno. Come avrebbe ammesso una fonte interna al Labor Party: “If we want to win the next election, these are the tough decisions to make.”
Mentre il dibattito si infiamma, resta da capire quale impatto reale avranno le nuove norme sulla sicurezza delle strade del Victoria e sul futuro dei giovanissimi coinvolti in attività criminali.
