Si è svolta, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati, la presentazione di una proposta di legge sulla cittadinanza targata Maie depositata in Parlamento dall’On. Franco Tirelli, deputato del Movimento Associativo Italiani all’Estero eletto nella ripartizione America Meridionale.
Nel corso dell’incontro il Presidente del Maie Ricardo Merlo ha spiegato come questa proposta si proponga di modificare il decreto legge emanato recentemente dal Governo sulla cittadinanza.
“Questa è una proposta equilibrata e alternativa che l’Italia deve accogliere anche perché, con la crisi demografica, avremo un Paese multiculturale ma senza italiani”, ha sottolineato Merlo riferendosi al fatto che l’attuale legge restringe la platea fra gli italiani all’estero che possono acquisire e trasmettere la cittadinanza .
Merlo ha anche ribadito che la proposta è stata pensata insieme al deputato Franco Tirelli e al senatore Mario Borghese. Dal canto suo il deputato Tirelli ha ricordato che con la nuova proposta tornerebbe la possibilità del riconoscimento della cittadinanza italiana indipendentemente dal luogo di nascita ma con il vincolo dell’acquisizione del certificato B1 di conoscenza della lingua italiana. “Questo progetto è una risposta a quanti chiedevano una riformulazione di questa legge”, ha aggiunto Tirelli citando anche il possibile intervento della Corte costituzionale su questa norma.
Il senatore del Maie Mario Borghese, eletto nella ripartizione America Meridionale, ha spiegato che si tratta di una proposta di legge equilibrata perché difende i diritti degli italiani all’estero e al contempo la promozione della lingua italiana, il cui apprendimento dovrebbe essere almeno di livello B1 per l’ottenimento della cittadinanza: il tutto considerando anche che ciò valorizzerebbe ancora di più la rete degli istituti e delle scuole che divulgano la lingua italiana nel mondo.
Borghese ha anche invitato a copiare il modello di crescita positivo che c’è ad esempio nella vicina Spagna dove sempre più italiani vanno a vivere.
Segnalato anche il problema, soprattutto in Sud America, della registrazione dei minori presso i consolati su cui il senatore ha auspicato una possibile proroga della data ultima fissata per maggio 2026.
“Sappiamo che la legge si doveva cambiare ma non in questo modo: andava aggiornata ma senza queste limitazioni inopportune anche per la questione demografica”, ha spiegato Merlo criticando anche la scelta di usare per questa materia lo strumento del decreto legge. Secondo il Presidente del Maie l’elaborazione di questa legge avrebbe dovuto coinvolgere Comites e Cgie, ma soprattutto passare per il Parlamento senza la modalità del decreto d’urgenza.
In sostanza la proposta del MAIE vorrebbe il riconoscimento automatico della cittadinanza per la prima e la seconda generazione, a prescindere dal luogo di nascita degli attori chiamati in causa, mentre a partire dai pronipoti occorrerebbe presentare il livello B1 di conoscenza della lingua italiana.
“È incredibile che ci possano essere famiglie nelle quali un fratello è italiano e l’altro no”, ha sottolineato Merlo segnalando anche il problema di come la legge abbia introdotto in qualche modo anche lo“ius soli”, nel momento in cui determina il luogo di nascita come discrimine. (Inform)
