Presentati i ComItEs ‘migliori del mondo’

Ormai abbiamo capito come funziona il MAECI. Basta strizzare l’occhio a chi di dovere, godere dell’endorsement di un politico eletto all’estero e il gioco è fatto. Conferenza stampa alla Camera di tre libri e giù a dire quanto sono importanti i Comites. 

“C’è bisogno di sostenere le energie di questi volontari, dei presidenti esposti a rischi” dice il Direttore del Ministero che si occupa dei Comites, Luigi Maria Vignali. E dice bene, su come vengono a volte sostenute queste energie: con veti incrociati sul poter avere un addetto di segreteria o con le denunce basate su costruzioni astratte di Consoli che prendono per certe le affermazioni politiche di una parte di consiglieri, come di fatti è successo, nel silenzio della Farnesina, dei suoi impiegati e del suo Ministro.

Mentre agli antipodi, un rappresentante del Ministero – dopo 6 anni dalle elezioni del 2015 – si preoccupa se una persona più che un’altra risulta eleggibile per il Comites, alla Camera dei Deputati sono presenti il Sottosegretario Della Vedova e il Dott. Vignali che intervengono alla presentazione dei progetti “migliori del mondo” dei Comites di Bruxelles, Parigi e Dortmund. 

“Oggi siamo qui per promuovere e mettere in risalto l’azione e le iniziative dei Comites,” inizia a dire l’oratore. Quindi, state zitti e buoni…solo cose belle. Se non fosse che anche questi tre Comitati pullulano di componenti non eleggibili… Ma che c’entra! 

Da bravi italiani sappiamo come spostare le norme in secondo piano quando il Ministero continua a immettere risorse in questi organi di volontari che operano alle dipendenze della pubblica amministrazione e che ora saranno oggetto di nuove elezioni. 

I Comites sarebbero anche chiamati a “rappresentare gli italiani”, secondo l’Onorevole Ungaro, moderatore della presentazione alla Camera. 

Insomma, in vista di nuove elezioni confermate per il prossimo 3 dicembre 2021 bisogna dare un’immagine positiva, giustamente, e la conferenza non viene meno a questo scopo.

È risaputo che il trasformismo ha sempre caratterizzato i palazzi della politica, ma ancor più dello zelo di potere esercitato a discrezione della pubblica amministrazione, dai membri dei Comites, dai Consolati e dalle Ambasciate. Nelle periferie del mondo, questi organismi diventano luoghi di vassallaggio, con intrecci di amicizie e favori che determinano la vita delle comunità italiane all’estero. C’è da approvare un progetto? A te sì perché parli bene di me, a lui no… ma perché? Perché no!

All’audizione alla Camera dei Deputati ha preso parte il Presidente del ComItEs di Bruxelles che lavora presso la Commissione Europea. Un incarico istituzionale o comune salariato di un organismo istituzionale europeo. Estensivamente parlando, non sarebbe eleggibile, eppure era lì a presentare un libro con i politici, con il sottosegretario ma anche con un direttore della Farnesina. Vignali, che afferma di sapere di tutti i progetti dei Comites, sicuramente sarà messo a conoscenza anche di quando dal suo “competente ufficio ministeriale” vengono diramati messaggi a Comitati specifici, con l’invito a soddisfare gli adempimenti normativi… ma andiamo oltre.

A Parigi, il secondo Comites per l’occasione in vetrina alla Camera, il Presidente è il “corrispondente consolare,” altro incarico istituzionale che appena due mesi fa il MAECI ha chiarito – dopo aver interpellato l’avvocatura dello stato – che il soggetto che funge da membro del Comites e Corrispondente consolare “possa trarre vantaggio della posizione rivestita.”  L’elezione di tale presidente – si legge nel sito del Comites parigino – è avvenuta in una seduta straordinaria, “riunitasi in Consolato” alla presenza delle autorità. Andiamo bene!

E infine voliamo al Comites di Dortmund, anch’esso rappresentato alla Camera per la presentazione di una composizione editoriale. La presidente – si legge sempre nel sito istituzionale del Comitato tedesco – è “responsabile dell’ufficio provinciale del Patronato Ital-Uil di Dortmund e presidente dell’Ital-Uil Germania.” E il Console a Dortmund o il Ministero non sanno di questo dettaglio? Tanto indaffarati, non avranno avuto tempo di pensarci sopra… quindi, diamogli pure il beneficio di inventario.

Giustamente, c’è un Console che ha voluto puntualizzare su una testata che “la segnalazione dell’incompatibilità” di un membro del Comites locale non sia frutto di “una vendetta personale,” ma che “è invece giunta dal MAECI con l’invito al Comites ad avviare le procedure previste dalla legge per la relativa contestazione.” 

E, in coscienza, questo Console ha fatto il suo dovere a segnalare la contestazione al Comites, peccato che poi, non partecipando alle sedute del Comitato e ignaro del fatto che lo stesso aveva votato l’eleggibilità del Consigliere interessato a seguito della sua segnalazione, ha anche scritto – sempre sulla stampa, è ovvio – che il Comites non avrebbe dato corso.

Dopo gli applausi ai ComItes “migliori del mondo” che sono composti da tanti probabili “ineleggibili”, rimane solo da augurarsi che il Direttore Vignali, in rappresentanza del MAECI, abbia presentato agli interessati dei tre Comitati europei l’accurata missiva, chiedendo di avviare le medesime procedure di ineleggibilità, se non altro per salvaguardare alle apparenze il buon nome e la coerenza del “competente ufficio ministeriale” posto sotto la sua direzione.

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