Rifondazione – Sinistra Europea sui Comites: “favorire la partecipazione con la firma digitale”

In una nota diffusa a proposito delle prossime elezioni del Comites, previste il 3 dicembre prossimo, il partito di Rifondazione comunista – Sinistra europea segnala che “è facile prevedere delle grandi difficoltà nello svolgimento delle operazioni elettorali, soprattutto nelle aree del mondo dove l’emergenza Covid non accenna a ridursi”.

“Anche molti membri del Consiglio Generale degli Italiani all’estero (Cgie) hanno chiesto invano un rinvio delle elezioni per tale motivo alla primavera del 2022”, si legge nella nota che prosegue.

“A questa situazione già problematica, si aggiunge la conferma della norma che costringerà gli elettori a fare una richiesta formale ai consolati competenti per partecipare al voto e ricevere le schede elettorali – prosegue il comunicato, aggiungendo come sia “facile prevedere in base a queste procedure e alla complessità della procedura per le presentazioni delle liste, una partecipazione dei cittadini addirittura più bassa dello già scarso 3% di 7 anni fa”.

“Per provare a cambiare questo scenario, crediamo che ogni tentativo per favorire la partecipazione dei cittadini vada perseguito. È stato approvato lo scorso 20 luglio in Commissioni Affari costituzionali e Ambiente, un emendamento al decreto Semplificazioni che autorizza la firma digitale per sottoscrivere le proposte referendarie, che pare sarà operativo già da fine agosto 2021.

Crediamo che questo strumento debba essere utilizzato per la sottoscrizione delle liste che si presenteranno alle elezioni per il rinnovo dei Comites, affiancandolo alla procedura tradizionale. Ricordiamo che sono necessarie dalle 100 alle 200 firme di cittadini iscritti all’Aire per sottoscrivere le liste, e che i cittadini devono recarsi di persona nei consolati per sottoscriverle.

L’uso della firma digitale – viene rilevato nella nota, – consentirebbe la partecipazione anche ai cittadini che non possono recarsi a sottoscrivere in consolato negli orari di apertura di ufficio, ridurrebbe il carico sui consolati, già allo stremo a causa della carenza di personale, e ridurrebbe il rischio legato al propagarsi del Covid19”.

La nota si conclude quindi che la richiesta al sottosegretario agli Esteri con delega agli Italiani nel mondo, Benedetto Della Vedova, al segretario generale del Cgie Michele Schiavone, ai membri del Cgie e ai parlamentari eletti all’estero, “di farsi carico di questa proposta nelle sedi opportune”. (Inform)

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