“Presieduta da Angelo Sollazzo, la Confederazione degli Italiani nel Mondo (CIM) si unisce al CGIE nella richiesta del rinvio delle elezioni dei Comites.
A poche settimane dal 3 settembre, giorno in cui dovrebbero essere emanati i decreti di indizione delle elezioni annunciate dal ministro Di Maio il 3 dicembre, la Cim sostiene che i Comites “hanno bisogno di una profonda riforma, con compiti ed attribuzioni ben più importanti, significativi e vincolanti degli attuali”.
Essi “non possono essere eletti solo da chi ne fa espressa richiesta e si iscrive nei registri consolari, facendo venir meno l’essenza della rappresentanza democratica e del suffragio universale, come recita la nostra Costituzione”.
Contro la cosiddetta inversione dell’opzione – per cui i connazionali che vorranno votare dovranno iscriversi nei registri degli elettori – la Cim sostiene che “i residenti all’estero aventi titolo per esprimere il voto vanno convocati indipendentemente dalle loro volontà. La scelta che li vede soggetti attivi e passivi solo attraverso una personale richiesta a partecipare diventa sempre di più una soluzione talebana”, stigmatizza la Confederazione.
“Il diritto al voto o c’è oppure non c’é. Il diritto all’esercizio del voto, se esiste, va esercitato in tutti i consessi; la stessa astensione può rappresentare una dimostrazione di dissenso legittima, ma chiaramente espressa”.
Citata la necessità di riformare anche la legge sul voto all’estero, “chiaramente incostituzionale ed inapplicabile”, per la Cim “forse in Parlamento ed al Ministero degli Affari esteri, la materia dell’emigrazione continua a risultare indigesta. I nostri legislatori dovrebbero darsi una regolata e approfondire i problemi che, se trattati con superficialità, creano solo discrepanze e malumori”.
La Confederazione, quindi, “esprime la propria adesione alla richiesta del CGIE di rinviare il voto del 3 Dicembre per tali incongruenze e , non secondario, per la gravità della situazione sanitaria in molti Paesi a causa della pandemia del COVID19.
C’è da augurarsi che l’importante progetto della Digitalizzazione previsto, con ingenti finanziamenti, nel PNRR stilato dal Governo Draghi possa consentire nel prossimo futuro a tutti gli italiani, in Patria ed all’estero, di esprimere il voto digitale attraverso la rete internet e – conclude la nota – porre fine a tutte le discriminazioni e attività non trasparenti del recente passato”. (AISE)
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