Rimanere neutrali è un atto di vigliaccheria

Non posso rimanere neutrale in questa campagna elettorale per eleggere il nuovo Com.It.Es che già dalle prime avvisaglie si prospetta piuttosto combattuta.

Papà Dante aveva perfettamente ragione: meglio un pugno in un occhio che non rimanere neutrali. La neutralità in campagna elettorale è vigliaccheria, quindi meglio dire quello che penso senza cercare di fare il buonista di turno.

Partecipano alle elezioni per i rappresentanti degli italiani del NSW due liste: una si chiama “Insieme” e una “Noi Italiani”. Poca fantasia ma non entriamo nel problema.

Il problema nasce non dal nome, ma dal contenuto. Nella lista “Insieme” ci sono tre persone che, nonostante abbiano dato le dimissioni nel passato Com.It.Es., si ripresentano per chiedere il voto della comunità, forse pensando ingenuamente che l’atto delle dimissioni sarebbe bastato per cancellare cinque anni come membri del Com. It.Es. e l’approvazione delle spese sostenute.

La comunità italiana sa che i candidati Luigi Di Martino, Michele Grigoletti e Silvia Pianelli, un anno fa, hanno votato contro il bilancio consuntivo del Com. It.Es. voluto dall’Ambasciatrice e dal Console Generale e hanno rassegnato le dimissioni. Questi candidati hanno rilasciato un comunicato stampa inviato alle associazioni e ai mezzi di informazione annunciando pubblicamente le loro dimissioni.

Dimettersi sarà stato anche un’opzione navigabile, ma sicuramente la nostra comunità non merita dei rappresentanti pronti ad abbandonare la nave durante la tempesta e poi osare nuovamente di avere il comando del vascello come se nulla fosse accaduto. A mio modesto avviso, meritiamo di meglio.

Inutile nascondere che le spese contestate dal Consolato sono state approvate anche dai tre candidati della lista “Insieme” che ora si presentano come una nuova realtà all’interno di un gruppo di sconosciuti giovani nel tentativo di riacquistare la verginità. A mio avviso, sono già stati nel Com.It.Es. per parecchi anni e restano persone che hanno preferito dare le dimissioni invece che servire la comunità in tempi difficili che richiedevano unità e determinazione. Le loro dimissioni sono state dettate da una strategia fallimentare che mirava a far crollare l’intero Com. It.Es. ma che, fortunatamente per la comunità, si sono rivelate il più grande disastro politico fatto finora.

Chi mi assicura che, se eletti, Di Martino, Grigoletti e Pianelli non ripetano la stessa strategia ogni qualvolta il Com.It.Es. si trova in qualche difficoltà? A perdere non saranno soltanto loro, ma soprattutto noi che abbiamo bisogno di un Com.It.Es. che ci rappresenti di fronte alle autorità.

All’interno dei Com.It.Es. ci sono sempre state divergenze e sempre ci saranno incomprensioni finché la comunità continuerà ad eleggere persone che invece di pensare a rappresentarci farebbero meglio a dedicarsi all’agricoltura, senza offese per i contadini che tanto portano all’economia.

Come se non bastasse, queste persone prima di dare le dimissioni, hanno espresso parere contrario, anche se non vincolante, ai contributi governativi al nostro questo periodico. Con una decisione dettata dall’astio verso due collaboratori di questa pubblicazione, hanno messo a grave rischio la nostra sopravvivenza, correndo il rischio di privare la comunità dell’unica pubblicazione comunitaria e senza scopo di lucro che ha il coraggio di dire le cose come veramente stanno e coinvolgendo nella loro meschina lite anche persone che avrebbero fatto meglio a non prendere parte. Per ciò che riguarda questo settimanale, tanto odiato da queste persone, tanto denigrato da chi avrebbe dovuto rappresentare la comunità, da chi non è stato in grado di comprendere l’importanza della libera espressione, continuerà sicuramente anche senza il consenso di un Com.It.Es. o di un funzionario. Inutile gettare perle a chi non le apprezza… Cristo ha usato altri termini, ma spero di esser stato chiaro.

Non prendo ordini da nessuno, non prendo ordini da presunti leader comunitari, enti gestori o autorità consolari. Pubblico quello che ritengo interessante per la comunità e difendo l’integrità dei miei collaboratori che, come dovrebbe essere sempre e ovunque, hanno diritto di esprimere liberamente la loro opinione. Questa si chiama libertà di stampa. Non devo condividere le loro opinioni ma hanno tutto il diritto di esprimerle.

La censura è un mostro che credevo eradicato con la Resistenza, ma in Australia, a Sydney, è ancora viva, vegeta e praticata.

In tutta onestà ritengo che queste persone non siano in grado di rappresentare la comunità come non lo sono altre due o tre elementi della stessa lista per palesi conflitti d’interesse e di cui farò rapporto nelle prossime settimane, sperando che le autorità se ne rendano conto e corrano ai ripari.

Nell’altra lista, “Noi Italiani”, c’è Marco Testa, il mio miglior collaboratore in questa impresa editoriale. Per il bene di questa pubblicazione, avrei preferito che Marco non si fosse presentato a queste elezioni del Com. It.Es, ma è stata una sua decisione e la devo rispettare.

A suo credito, nell’attuale Com.It.Es, Marco Testa non ha dato le dimissioni e assieme al Presidente Maurizio Aloisi e una manciata di consiglieri, ha continuato nel suo mandato, fino al termine, nonostante le offese e le umiliazioni.

Una parola d’elogio anche al Presidente Aloisi che, nonostante pubblicamente offeso e umiliato non si è scomposto più di tanto, ha tenuto la baracca salda riuscendo perfino a risanare il buco di bilancio. È ironico pensare che ad eleggere Aloisi Presidente del Com.It.Es. sono stati proprio Di Martino, Grigoletti e Pianelli, salvo poi schierarsi contro il loro stesso presidente quando c’era bisogno di difendere il Com.It.Es.

Il Presidente Aloisi non ha dato le dimissioni. come non le hanno date i consiglieri Testa e Leuzzi che difendono l’operato di Aloisi del risanamento del bilancio e gareggiano nella lista “Noi Italiani”. Chi è rimasto in carica, assumendosi le proprie responsabilità, ha cercato in tutti i modi di rispondere alle esigenze di rientrare dal negativo.

Inutile nascondere che le spese contestate sono state approvate anche dai tre candidati della lista “Insieme” che ora si presentano come una nuova realtà. Sono certo che la comunità italiana saprà riconoscere i meriti di chi intende rimboccarsi le maniche per risolvere i problemi a confronto di chi, se dovessero sorgere altre crisi, ha già dato prova di saper abbandonare la nave in balia della tempesta.

Altro tentativo questo di denigrare il lavoro di Aloisi & Co. impugnando delle spese già approvate da tutti i consiglieri per etichettarli come incapaci. Fortunatamente il diavolo fa le pentole e non i coperchi e anche questo puerile tentativo è andato a farsi friggere. Ora il Com.It.Es non solo ha sanato il bilancio, ma è addirittura in attivo.

Ma una lista elettorale non è formata solo da tre o quattro elementi. È composta da altre persone con le carte in regola che potrebbero contribuire al bene della comunità. Ai concorrenti della lista “Insieme” auguro buona fortuna e non preoccupatevi più di tanto, cercate di farvi eleggere e una volta eletti potrete sempre fare il salto della quaglia, esattamente come fece il vostro capolista voltagabbana Luigi Di Martino alle passate elezioni. 

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