“La verità ti fa male, lo so”

La comunità è un assieme di persone che, per provenienza, lingua, interessi, sono accomunati da qualcosa che li spinge a stare assieme. Più o meno di quanto ci si innamora di qualcuna… o qualcuno, di questi tempi.

Non deve essere necessariamente una comunità dalle stesse idee, dagli stessi interessi, della stessa lingua… ci deve essere qualcosa, come una spinta che ci induce a ritrovarci, di tanto in tanto.

Una comunità così formata, non necessariamente si deve trovare d’accordo su tutti e tutto. In fin dei conti il disaccordo è il principio della democrazia, ognuno ha il diritto di dire “la sua” anche se non va d’accordo con “la mia”. Ma nessuno ha il diritto di imporre il proprio diritto sulla comunità che dovrebbe contenere individui che svariano il più possibile tra di loro, praticamente da un estremo all’altro. Qualcuno ha pure detto che due poli estremi si attraggono… ma qui ho qualche dubbio.

Stessa cosa dovrebbe essere per un giornale comunitario, spetta al lettore leggere e comprendere il messaggio, accettare o rifiutare a seconda dei casi il contenuto. Non spetta certamente agli impiegati di un consolato o di un’ambasciata decidere cosa devono o non devono leggere gli italiani.

La censura giornalistica dovrebbe essere un triste ricordo del passato, non la realtà locale nell’anno 2021. Non è bello e non fa bene alla salute mugugnare a se stessi che questo giornale è una schifezza o, addirittura, come altri fanno altri, censurarlo alla vista dei loro assistiti dichiarando che è un opuscolo compiacente… qualunque cosa questo significhi.

Ma i vostri assistiti sono così sprovveduti da non sapere prendere una decisione, leggere un articolo o esprimere un loro parere? Perché impedire loro di leggere una pubblicazione? Di cosa avete paura?

Occorre forse il nulla osta consolare, una dichiarazione scritta che attesti l’esistenza di certi presupposti allo svolgimento dell’attività per la salvaguardia del cittadino ingenuo?

Infine, in campagna elettorale esporre una pubblicazione e censurarne un’altra come giustificate la vostra imparzialità?

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