Tradizionale 4 novembre a Leichhardt

Come ormai da tradizione, a Sydney, la Festa delle Forze Armate è stata celebrata a Leichhardt, presso la chiesa dei Cappuccini di San Fiacre. La pioggia ha limitato i partecipanti e la commemorazione è iniziata con forte ritardo per il mancato arrivo del rappresentante consolare.

Presenti quasi tutti i rappresentanti locali delle Associazioni d’Arma, ma come sempre, l’organizzazione è stata affidata all’Arma dei Carabinieri che, per voce del Coordinatore per l’Australia, Comm. Antonio Bamonte, ha porto il benvenuto ai presenti.

“Buongiorno a tutti e, in particolare, a chi ha servito nelle forze armate – ha letto il Commendatore – Oggi è il giorno dedicato a loro, a noi, a chi si è impegnato a difendere l’Italia contro le aggressioni esterne e anche interne come nel caso dei carabinieri che ho l’onore di rappresentare in questo Paese. Oggi vogliamo celebrare il sacrificio di tanti Italiani chiamati alle armi le cui vite sono state spezzate nella tragica guerra ed è doveroso ricordare e celebrare anche le migliaia di donne che hanno mantenuto in piedi l’economia Nazionale prendendo il posto degli uomini nelle fabbriche e nelle campagne”.

A seguire il Commendatore ha ringraziato i rappresentanti delle Associazioni e delle Forze Armate presenti… dimenticandosi di Maurizio Aloisi, presidente del Comites, la seconda carica istituzionale della nostra comunità.

L’incaricato della chiesa, Cav. Felice Montrone, ha colto l’occasione per ricordare che i Cappuccini presto festeggeranno il loro 75.mo anniversario in loco e che, oltre alla squadra di calcio, hanno fondato La Fiamma… inoltre, alla domenica, in questa chiesa vengono tantissimi giovani. Buono a sapersi.

L’onorevole Gaetano Zangari ha letto un messaggio sulla Festa che ha voluto ripetere anche in inglese, dimostrando il suo attaccamento alla comunità che rappresenta.

“Oggi, 4 novembre, ci riuniamo per onorare e celebrare la Giornata dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. Ringrazio il signor Antonio Bamonte dell’Associazione Nazionale Carabinieri per l’onore di essere qui con tutti voi per questa occasione tanto importante.

Oggi siamo qui perché desideriamo onorare le Forze Armate del passato e quelle del presente ricordando il sacrificio di quegli Italiani e non possiamo dimenticare con tanta tristezza e che ogni conquista ha sempre un prezzo pesante da pagare e l’Italia ha pagato con 90.000 caduti, di cui alcuni non sono stati anche identificati.

Proprio in memoria di tanta tristezza e riconoscenza per l’indiscusso Amor di Patria, l’Italia ha destinato una sepoltura simbolica al Milite Ignoto italiano presso il Vittoriano, nella Roma capitale”.

L’addetto consolare, arrivato in ritardo, ha parafrasato i discorsi precedenti e, considerato che l’organizzazione era dei Carabinieri, ancora una volta ha ricordato il loro impegno nel proteggere le sedi diplomatiche all’estero.

La solita corona votiva è stata posta ai piedi dell’altare portata dal carabiniere Sebastiano Villanova e dal marinaio Riccardo Montrone. 

Presenti c’erano Alpini, Marinai, Bersaglieri e Avieri… ma nessuno ha passato la parola a loro che avrebbero tanto da raccontare a futura memoria. Soprattutto gli Alpini, così importanti e sempre presenti nella Prima Guerra Mondiale, avrebbero meritato, almeno, una menzione d’Onore.

Il contributo dato dagli Alpini nella Grande Guerra è ampiamente evidenziato dalle seguenti cifre: ufficiali, sottufficiali e alpini morti 24.876, feriti 76.670, dispersi 18.305.

Un famoso scrittore inglese, Rudyard Kipling, che perse l’unico figlio sul fronte francese, a Ypres, venuto in visita al fronte italiano nel corso della Prima Guerra Mondiale, espresse questo giudizio sugli Alpini: “Alpini, forse la più fiera, la più tenace fra le Specialità impegnate su ogni fronte di guerra. Combattono con pena e fatica fra le grandi Dolomiti, fra rocce e boschi, di giorno un mondo splendente di sole e di neve, la notte un gelo di stelle.

Nelle loro solitarie posizioni, all’avanguardia di disperate battaglie contro un nemico che sta sopra di loro, più ricco di artiglieria, le loro imprese sono frutto soltanto di coraggio e di gesti individuali. Grandi bevitori, svelti di lingua e di mano, orgogliosi di sé e del loro Corpo, vivono rozzamente e muoiono eroicamente”.

Il Senatore Francesco Giacobbe, impossibilitato a partecipare perché impegnato all’estero, ha inviato all’Associazione Carabinieri di Sydney il suo messaggio:

“La cerimonia per l’Anniversario dell’Unità Nazionale d’Italia e le Forze Armate del 4 novembre rappresenta per l’Italia e per noi cittadini all’estero unità e affetto alla Patria nonché il legame indissolubile che ci lega ai nostri luoghi di origine – scrive il Senatore – e ogni giorno siamo chiamati a ricordare le donne e uomini delle forze armate e il loro sacrificio senza il quale oggi non avremmo l’Italia Repubblicana unita, libera e solidale.

Rinnoviamo tutto il nostro sostegno e impegno ai tanti giovani e non, impegnati nelle Forze Armate, perché essi sono i garanti della Democrazia in Italia e all’estero e portatori di sani principi di pace e umanità nel Mondo. Rendiamo omaggio a quanti hanno dato e continuano a dare al servizio della Repubblica Italiana”.

Durante la cerimonia sono stati eseguiti gli inni nazionali d’Australia e d’Italia cantati da Lisa Genovese con l’accompagnamento musicale di Jack Patanè. Al termine della cerimonia, il presidente dei Carabinieri del NSW, Sebastiano Villanova, ha presentato la tessera onoraria di Carabiniere a Jack Patanè onnipresente a tutte le feste della comunità. Un giusto riconoscimento.

Questa è la realtà della Festa dei Carabinieri tenutasi, oggi 4 novembre 2021 a Leichhardt, nella chiesa dei padri Cappuccini. Per il vero motivo e il vero significato del “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate” pubblichiamo, qui a fianco, una breve ma esauriente descrizione.

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