Houston, abbiamo un problema!

Come vanno le elezioni del ComItEs nel NSW? Vi dico subito che in Argentina le schede elettorali sono già arrivate e i connazionali stanno votando per esprimere i loro rappresentanti.

A Sydney, a 11 giorni dalla conclusione delle operazioni di iscrizione e mentre questo giornale va in stampa, non c’è ancora nessuna traccia delle schede elettorali, per non dire che ad oggi non si conosce la versione finale della lista dei votanti.

Tutta colpa – secondo quanto scrivono fonti autorevoli – di 600 moduli di iscrizione arrivati negli ultimi tre giorni di iscrizione, che a quanto pare hanno paralizzato la macchina amministrativa consolare.

In Argentina, a Buenos Aires, hanno scelto di votare circa 24,000 iscritti AIRE e le schede sono arrivate; a Sydney con circa 2,100 richieste di voto siamo costretti a dire: “Houston, abbiamo un problema!” Aggiungo, ad onor di cronaca, che a causa di un impreciso errore tecnico del sistema, 32 indirizzi contenuti nella lista consegnata ai candidati erano sprovvisti di numeri civici, mentre ad alcuni iscritti sono stati imputati indirizzi diversi da quelli indicati nei moduli di iscrizione.

Insomma, se disgraziatamente devi mandare una reclama elettorale via posta, stai certo che molte lettere inviate torneranno

indietro per un qualche motivo. Non voglio pensare cosa succederà con i plichi.

Intanto sono usciti i primi video animati di come si vota. Anche uno, la cui voce della cronista mi ricorda qualcuno che senz’altro ho già visto in giro e che parecchi anni fa ebbe a dirmi che i giovani che arrivavano in Australia erano scansafatiche, lavativi e ‘figli di papà’ e che era meglio “se rimanevano a casa loro.”

Ora invece, con la scusa del giornalismo indipendente, del largo a giovani, passano il tempo libero con qualche intervista qua e là a dire come serve il ricambio generazionale… degli altri, non certo il suo.

Qualche voce di corridoio dice poi che un dipendente del Consolato abbia trovato il tempo di chiamare amici e conoscenti invogliandoli a registrarsi per le elezioni. Incentivare il voto è sempre meglio di far inviare la scheda di tua sorella al Consolato soltanto perché ci lavori tu.

Ma il voto, una volta, non era “personale, libero e segreto?” Sarà uno dei tanti errori contenuti nella lista, ancora da aggiornare dopo 11 giorni e dove risulta che in garage dell’Inner West risiedono ben cinque giovani, tutti nello stesso locale.

A parte queste piccolezze, tutto va bene. Le schede non sono arrivate, non esiste una lista completa e il 3 dicembre si avvicina.

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