Per celebrare le diversità della nostra comunità la Salvation Army ha organizzato una Serata di Gala al CommBank Stadium di Parramatta con la partecipazione di vari gruppi folkloristici e la presenza di dignitari e parlamentari. Presente la stampa etinica e australiana. Il nostro Allora! rappresentava la stampa italiana del NSW.
Venerdì 19 novembre si è tenuta la prima “Serata di gala multiculturale” organizzata dalla Salvation Army per celebrare le diversità etnica e culturale in Australia e riconoscere il lavoro che viene fatto per creare una società più coesa nella vita di tutti i giorni.
L’evento si è svolto nei locali del CommBank Stadium di Parramatta, un complesso sportivo molto significativo che ha creato la giusta atmosfera per un incontro tanto importante.
Incredibile da quante entità differenti sia formata la nostra grande comunità multiculturale. Significativo il fatto che la zona del West di Sydney sia stata scelta per un evento così importante e coinvolgente; questo non fa che rafforzare la realtà cioè che le diverse comunità, che hanno fatto del West la loro residenza, hanno arricchito il paesaggio culturale australiano.
Miriam Gluyas, comandante divisionale per il NSW/ACT del- la Salvation Army, ha porto il saluto di Benvenuto agli oltre 250 partecipanti rappresentanti tutti i gruppi etnici che vivono in Australia.
“La diversità culturale di Western Sydney – ha esordito Gluyas – è qualcosa che assolutamente va celebrata. Le persone che hanno portato in Australia i loro valori, le loro vite, la loro storia, le loro tradizioni formano il variopinto background culturale della nostra attuale società.
La Salvation Army avrà sempre il desiderio di essere con loro, supportare, celebrare e dare il benvenuto a queste persone perché noi abbiamo cura delle persone per creare una vera comunità di lavoro e di giustizia.
La Salvation Army, attraverso il suo “Multicultural Ambassador Program”, vuole dimostrare che i loro sogni possono nascere con la speranza di poterli realizzare in un futuro, perché noi crediamo in voi e siamo pronti a lavorare con voi e per voi”.
Dopo il saluto del comandante divisionale, ha preso parola la senatrice Cristina Keneally che ha rimarcato il fatto che, da oltre 100 anni, la Salvation Army è all’avanguardia come organizzazione caritatevole ed è sempre pronta a dedicarsi e a supportare le persone che hanno bisogno di aiuti.
“Grazie all’emigrazione – ha commentato Keneally – si è drasticamente cambiato anche il panorama dell’Australia e questo è stato per il meglio. Questa sera celebriamo il multiculturalismo in questa zona della Greater Western Sydney che è una delle zone più culturalmente e linguisticamente diverse dell’Australia. Questa serata, organizzata dalla Salvation Army, sarà un evento che riuscirà a rafforzare e celebrare il contributo del multiculturalismo in Australia e riconoscere il successo di quei leader attraverso il giusto riconoscimento per il loro lavoro”.
La serata è stata presentata da Stefania Brahms, nota presentatrice di radio e televisione molto familiare specialmente nell’ambito sportivo e, in questo ambiente, totalmente a suo agio.
Ha preso la parola anche l’onorevole Dr. Geoffrey Lee membro per Parramatta e ministro per l’educazione terziaria che ha rappresentato l’on. Natalie Ward, ministro per lo sport, multiculturalismo, Seniors e Veterani, mettendo enfasi sull’importanza del multiculturalismo specialmente in questa zona del West. Dello stesso pensiero anche la risposta di Steve Kamper membro del Parlamento del NSW che, con giusto orgoglio, ha evidenziato di essere di origine greca e ha dichiarato di essere ben conscio di quanto sia traumatico arrivare in un paese dove nessuno parla la lingua ufficiale.
Lo spettacolo d’apertura, molto intelligentemente, è stato fatto da due rappresentanti aborigeni, Gumaroy Newman e Dave Barrett, fieri discendenti della Gamilaroi e Wakka Wakka Nations che hanno recitato la Acknowledgement of Country in segno di rispetto alla comunità aborigena passata, presente e futura.
Molto interessante la Danza del Canguro accompagnata dal suono del didgeridoo, uno dei primi strumenti musicali al mondo. Dopo una breve “lezione di lingua aborigena” durante la quale i presenti dovevano ripetere ad alta voce parole nella lingua dei primi abitanti dell’Australia, Gumaroy ha concluso con un “ciao” lasciando capire, come egli stesso ha poi dichiarato, che un suo lontano nonno era di origini italiane.
A seguire, e veramente apprezzato ed interessante, c’è stato il Duo Luckey Lartey proveniente dall’Africa Orientale che ha dato vita ad uno spettacolo di danza intriso di stile ed energia.
Faceva parte dello spettacolo anche la Bollywood Dance School of Australia, un’associazione che si è posta l’impegno di promulgare la cultura indiana, alle comunità presenti in Australia, attraverso l’arte sotto forma di danza.
A conclusione si è esibito il Sydney Chinese Dance Group formato da ballerini professionalmente addestrati nella danza tradizionale cinese e che performano con grande passione danze tradizionali. Anche questo gruppo vede, attraverso la danza, un modo di promuovere le antiche forme di aggregazione con le antiche forme culturali cinesi.
Inoltre, durante la cerimonia, sono stati assegnati premi e awards in riconoscimento a persone singole e ad organizzazioni locali che hanno contribuito a promuovere la diversità e l’inclusione nei posti di lavoro creando iniziative per celebrare la diversità culturale.
A sorpresa, non sono mancati i ringraziamenti alla stampa rappresentata dallo staff del giornale Allora! settimanale che, di matrice multiculturale, ha saputo fare tanta strada in brevissimo tempo arrivando ad essere, al presente, un giornale edito in tre lingue: italiano, inglese, spagnolo, con corrispondenti sparsi un po’ qua e là, vicini e lontani nonché con un’utenza cospicua che ne dichiara apertamente il gradimento. Di tutto ciò, la redazione di Allora ringrazia sentitamente.
Sono stati riconosciuti anche gli “eroi locali” che hanno aiutato nella coesione sociale e hanno aiutato la comunità con progetti e iniziative per rafforzare e sviluppare la coesione di una grande comunità multietnica quanto multiculturale tesa al benessere personale e collettivo, in sintonia con il mondo della globalizzazione per una più alta umanità.
Be the first to comment