Chi è George Barcha?

Sono arrivato in Australia come migrante dal Libano quando avevo 16 anni. Avevo perso il mio papà quando avevo 6 anni così non sono nato col cucchiaio d’oro in bocca. Ho lavorato duro per tutto quello che ho e continuo a lavorare duro per mantenere la posizione che ho raggiunto fino a questo momento.

Ho un figlio che frequenta la High School, al momento sta facendo il suo esame ed è un periodo critico per lui. Conosco com’è la vita nel West di Sydney qui a Fairfield perché ho vissuto qui dal primo momento in cui sono arrivato in Australia e, ancora oggi, abito nella stessa casa, dal 1986.

Conosco l’area molto bene. Ho lavorato in questa zona e sono cresciuto in questa zona, ho allevato mio figlio in questa zona. Sono andato all’università e ho studiato ingegneria civile e strutturale e ho lavorato in diversi posti di costruzione e infrastrutture.

Ho fatto lavori infrastrutturali per vari comuni e questo mi ha dato la conoscenza e l’esperienza per capire le complicazioni che qualche volta emergono nel deliberare costruzioni e mi dà, anche, quella esperienza per poter capire se si sia o non si stia facendo la cosa giusta per i cittadini contribuenti.

Ho già fatto parte del Consiglio Comunale nel 2012 e sono stato Vice Sindaco nel 2013-14 finendo il mio mandato nel 2016. Per le prossime elezioni di Fairfield, mi sono candidato per la posizione di sindaco. Fairfield ha avuto lo stesso sindaco, Frank, per due termini, ma Frank è stato nel Comune per 13-14 anni come consigliere nel Council per tutto quel periodo.

Sono convinto che Fairfield abbia bisogno di un cambiamento perché, da ciò che ho potuto osservare, mi sembra che si spenda tanto denaro in un’area specifica mentre molte aree vengono ignorate; mi riferisco ad aree importanti per la comunità.

È vero che ci sono delle aree che hanno bisogno di interventi diversi ma non così costose, quindi bisognerebbe livellare le spese. Abbiamo parchi che sono bellissimi perché hanno speso 120 milioni di dollari mentre abbiamo aree che soffrono per la mancanza dei marciapiedi, aree che soffrono per gli allagamenti con l’assoluta mancanza di mitigazione per i fiumi che, in certe aree, contribuiscono all’alluvione.

Sono certo di ciò che dico perché il Comune ha fatto parecchi studi sulle alluvioni nell’area e il perché gli allagamenti hanno colorato certe aree come affette da calamità.

Per ciò che riguarda lo sviluppo di Fairfield sono convinto della necessità di un centro commerciale. Per il Centro di Fairfield non è stato speso niente e sembra abbandonato. Sembra quasi un agglomerato di costruzioni molto vecchie, molto datate e di tanti negozi che non sono stati aggiornati per 20 – 30 anni.

Penso che uno dei doveri del Comune sia di incentivare le persone per mantenere la città più bella e accogliente. Se questo non viene fatto, la nostra città sembrerà ancora più vecchia di quello che non è, praticamente tenendo distanti i compratori che sono attratti maggiormente da sobborghi più moderni, più attraenti e vicini.

Sono convinto di poter essere un sindaco giusto, di saper trattare tutti alla stessa maniera sperando nel loro senso di responsabilità e collaborazione. Sono già molto coinvolto con la comunità locale vivendo qui da 36 anni.

Con la mia professione di ingegnere, ho lavorato per diverse comunità e gruppi, per chiese, moschee, templi vietnamiti e buddisti, cristiani e musulmani.

Sono dalla parte di tutte queste persone e posso capire tutte queste persone. Sono convinto che la diversità nella comunità sia un vantaggio, una vera risorsa e ho sempre cercato di essere giusto indipendentemente dal colore della pelle, dalla lingua, dalla religione e il background.

Da parte mia mi sento molto vicino agli italiani che vivono in questa zona. Quando sono venuto in Australia, appena arrivato e ho cominciato ad andare al college, i miei due migliori amici con cui relazionarmi erano italiani.

Usavamo gli stessi mezzi di trasporto e viaggiavo con loro per andare al college e per ritornare a casa. Sia in gioventù che ancora oggi da adulti, essi sono rimasti i miei migliori amici. Conosco gli italiani, conosco le loro famiglie. Ho avuto un boss italiano, Guy Zangari che oggi è un Membro del parlamento.

Conosco molti della comunità e frequento il Marconi Club che è un posto dove posso incontrare tanti Italiani e mi sento molto vicino agli italiani e sono molto contento ogni volta che m’invitano alle loro feste cui partecipo insieme con la mia famiglia.

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