Abbiamo ricevuto parere negativo, alla richiesta di finanziamenti per la nostra pubblicazione, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l’informazione e l’Editoria.
La lettera ci informa che “VISTA la nota in data 25 maggio 2020 inviata dal Consolato Generale d’Italia di Sydney … il Console Generale afferma che il giornale consiste in un foglio informativo” e, di conseguenza, non risulta possedere il requisito richiesto dall’art. 21, comma 3, lett. b, del decreto legislativo n.70 del 2017 inerente la “trattazione di argomenti di interesse delle comunità italiane all’estero”.
Pertanto, l’Ufficio ha comunicato all’impresa editrice il preavviso di provvedimento sfavorevole all’ammissione al contributo per l’anno 2019. La lettera, in data 10 giugno 2021 e firmata dal Cons. Francesco Iannelli, capo dell’Ufficio per il sostegno all’Editoria, ci informa che, visto il parere avverso al presente provvedimento, è possibile esperire ricorso giurisdizionale dinanzi al Giudice amministrativo ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro i termini di legge decorrenti dalla notifica del presente provvedimento. Il passaggio positivo della lettera è senza dubbio il fatto che stiamo crescendo. Lo stesso console che nella suddetta lettera ci ha definito “un foglio” recentemente, su altra pubblicazione locale, ci ha definiti “opuscolo” … un discreto miglioramento.
Con tale incoraggiamento, continuiamo a sostenere che, se vogliamo una comunità forte, dobbiamo avere un’informazione forte, senza finalità belligeranti, solo con la forza di dire come stanno le cose, come sono, come possono migliorare, senza timore di mancate compiacenze che mal si appropriano alla libertà di stampa democratica.
Sono consapevole che abbiamo ancora molta strada da fare e, con umiltà, affermo che mi spiace tanto che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ci ha negato il contributo per poterci aiutare nelle spese di stampa. Mi dispiace molto per i miei collaboratori a cui avevo promesso un modesto compenso se la nostra richiesta fosse stata accettata.
Da parte mia, continuerò anche senza i contributi, continuerò a pubblicare quello che credo sia vero, quello che credo sia di interesse per i lettori e continuerò ad aberrare la censura dando a tutti il diritto di esprimersi e di divulgare il proprio pensiero nel rispetto di tutti e di ciascun cittadino.
Se dire la verità fa tanto male, mi dispiace, cerco solo di fare il mio dovere informando i lettori di quello che succede nella comunità e riporto le risposte di certe persone che dovrebbero essere sempre al servizio della comunità italiana. La nostra Carta Fondamentale parla chiaro: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di…” e il desiderio comune è che l’articolo 3 possa avere compimento appieno. Solo così saremo tutti vincitori!
E voglio terminare con una nota positiva: “Non diasi proverbio che non sia vero, perché tutti contengono sentenze tratte dall’esperienza, madre di tutto il sapere. Verissimo è poi quello che dice: dove una porta si serra, un’altra se ne apre”. – Miguel de Cervantes, Don Chisciotte della Mancia
Questo articolo è apparso nell’edizione del 1 luglio 2021 di Allora!
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