Oggi voglio mettermi nei guai ed entrare in un argomento molto delicato. Un argomento di vitale importanza nella storia dell’umanità e nella sua evoluzione. La scienza, le sue origini, i suoi presupposti e il suo ruolo. Il presupposto essenziale della scienza è quello della sperimentazione attraverso la quale dimostrare un fenomeno o una teoria e questa sperimentazione deve essere pubblica e replicabile.
La scienza moderna nasce ufficialmente a meta’ del 1500 con la rivoluzione copernicana, dal nome dell’astronomo polacco che per l’appunto, con prove assolutamente inconfutabili, dimostrò che la terra non era al centro dell’universo immobile, con tutti gli astri celesti che le ruotano attorno ma che era lei che ruotava attorno al sole. La scoperta fu una vera e propria rivoluzione perché sconfessava tutte le teorie in materia imposte dalla chiesa. È tuttavia universalmente riconosciuta a Galileo Galilei, che completò le sperimentazioni di Copernico, la codificazione delle regole a cui deve sottostare il metodo di ricerca scientifico.
Tutti conosciamo la scandalosa e devastante persecuzione della chiesa nei riguardi di Galileo costretto a rinnegare le sue scoperte e i suoi scritti per non fare la fine di Giordano Bruno. Il processo a Galileo è stato la causa principale della decadenza e del ritardo scientifico dell’Italia dove chiaramente, da quel momento in poi, non era salutare portare avanti studi, ricerche e sperimentazioni.
Ora tutto questo preambolo è per affermare che la scienza e di conseguenza lo scienziato non può far parte di una gerarchia ufficiale stabilita da un sistema politico o di potere semplicemente perché la cosa è antiscientifica. Non possono essere proclamati scienziati ufficiali in contrapposizione a scienziati non ufficiali. Sarebbe una contraddizione in termini, cioè un ossimoro.
Purtroppo però il malcostume di assoggettare la scienza al potere è chiaramente diffuso in tutto il mondo, direi per tutte le branche scientifiche. In questo difficile momento storico in cui una pandemia di dimensioni ancora indefinibili minaccia l’intera umanità è evidente il tentativo di omologare alcuni scienziati (con che diritto e autorità?) e di oscurare e annichilire altri, cosa che oltre che ingiusta è anche stupida e controproducente perché contravviene proprio ai principi e alle potenzialità della scienza.
Ma l’esempio più scandaloso e insopportabile, per me, di asservimento di alcuni scienziati ricompensati con la qualifica di “ufficiali” e con prestigiose posizioni e laute ricompense è quello che riguarda la preistoria, l’archeologia e le innumerevoli prove tangibili dell’esistenza di una tecnologia avanzatissima, presente nell’antichità, prima dell’era del ferro, di cui per cause non ancora identificate si è completamente perduta la conoscenza.
La presenza in tutto il mondo di edifici colossali costruiti con precisione assoluta usando, non si capisce perché (sic!) blocchi di pietra di centinaia di tonnellate, sollevati a decine di metri di altezza, perfettamente squadrati, levigati e assemblati ne è la prova provata e ridicoli i tentativi patetici degli archeologi e scienziati “ufficiali” collegati, di tentare di spiegarne le tecniche basandosi sulle nostre conoscenze.
Un’altra prova incontestabile sono delle mappe geografiche nautiche scoperte casualmente nel Palazzo di Topkapi a Istanbul nel 1929 realizzate da un ammiraglio turco di nome Piri Reis nel 1513 sulla base di mappe ancora più antiche dove sono disegnate con sorprendente precisione le coste dell’America del sud e buona parte dell’Antartide.
Ora che la mappa riportasse il Sud America in maniera così precisa a 20 anni dall’impresa di Colombo è già di per se stesso scioccante ma assolutamente “incredibile” è la presenza del continente antartico scoperto solo nel 1820 e, dato che era sotto chilometri di ghiaccio, mappato con il sistema radar solo nel 1958. Quindi la mappa è stata eseguita quando la terra non era coperta dal ghiaccio, cioè migliaia di anni fa, e data la precisione, rilevata dal cielo.
Se vi prendete la briga di fare delle ricerche specifiche, troverete molte voci scettiche o negazioniste e altre invece convinte della veridicità della mappa. Nessuno, del resto, contesta la sua autenticità e la sua datazione. “Le impronte degli dei” di Graham Hancock è forse il più noto dei libri trasgressivi della narrazione dominante “ufficiale”. Originale in inglese: “Fingerprints of the Gods”. Ne consiglio vivamente la lettura per avere un quadro completo degli innumerevoli indizi che dovrebbero spingerci a riflettere.
Un’altra ricchissima fonte di informazioni eterodosse sul tema è naturalmente Youtube. Grazie per l’attenzione e alla prossima, fRAncesCO
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