Avrei potuto scrivere di mille altri problemi e fenomeni che affliggono il nostro paese ma credo che sia importante soffermarsi a riflettere sull’Italia che corre!
Non è proprio chiarissimo verso chi e cosa sta correndo l’Italia del record dell’export nel 2021 in piena pandemia. Sicuramente è un corsa dopata da molteplici fattori che hanno fatto sì che – benissimo – per certi aspetti l’economia va come non mai prima nella storia del nostro paese ma altrettanti aspetti non possono essere sottaciuti, sotto intensi o non soppesati!
Chi legge, chi scrive vive in un paese anglofono dove i sistemi di sicurezza sono spinti al massimo per evitare che quel semplice errore sul posto di lavoro – errore che può accadere per diverse ragioni – possa trasformarsi in una tragedia.
Ci sono in Italia decine di migliaia di persone che piangono un incidente sul lavoro più o meno fatale. Non può bastare l’Italia dei record dell’export, di Dubai EXPO, degli Europei di calcio perché poi accade esattamente quanto pare stia accadendo che si rischia di fare il botto grosso!
Diversi morti sul posto di lavoro… assolutamente non paragonabile ad una squadra di calcio che non si qualifica a i mondiali. Ma perché questo dualismo? Per scendere di livello e parlare di pane al pane e semplicità. Di vite semplici vissute sull’affilatissima lama del rischio in cantiere. Laddove la rottura meccanica o l’errore umano una volta commesso non può più fermare eventi catastrofici.
Meglio stare umili, con pensieri semplici per discutere di quelle che sono tematiche super in agenda delle aziende di costruzioni in Australia, a Singapore e che dovrebbero essere anche in quelle Italiane. Io stesso ho lavorato spesso nei precedenti anni in cantieri dove si andava a braccetto con il rischio di farsi seriamente male. Io come Contract Manager non ho mai seriamente rischiato nulla ma ho la pienissima consapevolezza che qui con anche in Italia chi viene pagato meno è anche quello che si prendere i rischi più grandi.
Da Ingegnere Meccanico avendo visto il video che ha girato su whatsapp appena pochi secondi dopo l’incidente posso dire che un evento catastrofico di questa magnitudo è sicuramente il filotto di molteplici piccoli eventi che spesso – purtroppo – sono anche fuori dalla portata di chi sta lavorando sul cantiere stesso.
L’incidente di Torino è stato tragico, gravissimo e per alcuni aspetti mi ricorda il crollo del Ponte Morandi, un’infrastruttura stradale caduta come un castello di carte e questa piccola gru tubolare in una via anche importante di Torino che va giù portandosi con se la vita di 3 persone di età tra i 53-52 anni e un ragazzo di 20 anni. Video impressionante che li mostra li immortalati negli attimi finali di una vita sicuramente grama ad arrampicarsi su gru ad altezze che non lasciano scampo e se succede si va a terra come un sacco.
Il video stesso mostra e narra della vita e di come la stessa non solo vissuta con fatica e sacrificio termina in un modo scioccante per tutti pure per chi a decine di migliaia di km guarda il video, vede la notizia ma che non può non lasciarci basiti. A Singapore in tutti questi anni di incidenti sul lavoro purtroppo ne ho sentiti e alcuni pure visti. A perdere la vita qui sono praticamente gli ultimi. I ragazzi del Bangladesh, Indiani o Cinesi, persone che scappano da un’altrettanta misera vita e arrivano a Singapore e rischiano la vita pur essendo in un contesto dove la sicurezza è la prima disciplina di ogni cantiere.
Nonostante questo pedissequo metodo e il famoso SAFETY FIRST gli incidenti accadono ugualmente. Una volta un gancio cede e una siviera tira giù l’intera impalcatura e 4 vittime, un’altra volta fanno un versamento di cemento liquido la mattina alle 6am cede cementati vivi in due. Pazzesco.
La cosa che ancora una volta mi fa rabbia è vedere come gli sciacalli della protezione degli operai, gli anacronistici e auto-referenziali sindacati, subito si lanciano e non perdono occasione per mostrarsi e facendo finta di occuparsi dei lavoratori vorrebbero rimettere al centro della discussione il lavoro in termini salariali e la sicurezza sul lavoro. Ma scusate fino ad ora dove eravate? Raddrizzare le orecchie solo perché si sono morti sulla strada in maniera eclatante e perché c’è un banchiere al governo?
Sempre i sindacati dei patronati e CAF, strutture che nel mondo dalla Svizzera fino all’Australia senza passare per Singapore non hanno mai veramente fatto gli interessi di quelli che dovrebbero essere i loro più o meno associati. A loro insaputa e non! Questi oramai oggi sono i sindacati tipo CGIL, CISL e UIL e relative declinazioni sparse nel mondo. Quando mai un sindacato ha fatto ed ottenuto veramente qualcosa per la sicurezza sul lavoro?
L’unica cosa che io vedo a Singapore e che ricordo in Italia non c’è è la totale mancanza del- la catena del controllo, nessuno controlla – in Italia – e nei cantieri accadono fatti assurdi che finiscono sulle prime pagine dei giornali giusto il tempo necessario alla prossima brutta notizia di creare il nuovo hype e via così a rullo una news via l’altra. La notizia non fa più notizia è pure e mera leva business e politica ad uso e consumo dello sciacallo del momento.
Ora a Torino per il crollo della gru e tre morti hanno bloccato la strada, sequestrata. Io ho visto il video pochi secondi dopo il crollo e due persone moribonde e una schiacciata dai pesi di bilancio
della gru, l’impressione che ho avuto che purtroppo la autogrù abbia ceduto alla base, se vedete purtroppo nel video si vede proprio la autogrù spezzata alla base che non è una cosa che accade facilmente o perlomeno non per difetti di fabbrica. Sempre dal video tra l’altro la autogrù sembra praticamente nuova. Ma se il braccio si spezza alla base quello parte e non si ferma più tutto quello che trova trascina giù incluse le vite dei poveri operai che stavano sul traliccio in costruzione.
Quindi ora la dinamica e quindi la scoperta delle responsabilità è assolutamente importante ma decisamente troppo tardi e non sarà purtroppo l’ultima volta troppo tardi. Ne possiamo stare certi accadrà ancora. Quindi cosa fare? In tutte le nazioni moderne dove ci sono migliaia di cantieri è necessario avere un database totale di tutte le gru in uso e relativi permessi.
Quindi si rende necessaria – un must have – una catena del controllo mostruoso con multe salatissime e chiusure di aziende per reati reiterati. Nel 2021 si può veramente provare a ridurre al minimo le vittime sul lavoro. So che ridurle a zero è il target ma di difficile raggiungibilità e questo perché la natura sempre sovrasta le volontà umane anche quelle benefiche e il dio quello da tanti osannato, pregato e protetto dov’è?! Esattamente come il collega dei due morti mentre lui li guarda negli occhi… dio dov’è? Video impressionante che descrive un dramma che forse – purtroppo brutalmente – certe volte andrebbe mostrato a chi sul lavoro talvolta in maniera troppo disinvolta affronta la disciplina della sicurezza con veramente troppa e mera semplicità.
53, 52 e 20 anni a dir poco pazzesco! Questo breve articolo che sia di riflessione per tutti noi che spesso ci lamentiamo delle varie fatiche lavorati che magari svolgiamo in rischio zero per la nostra vita. Dobbiamo assolutamente sempre ricordarci degli altri. Un abbraccio alle famiglie, amici e parenti… anche se siamo dall’altra parte del mondo
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