Il giorno dopo l’Epifania si festeggia una ricorrenza nazionale italiana: la nascita del Tricolore. La Giornata Nazionale della Bandiera Italiana si celebra il 7 gennaio in ricordo di quanto avvenne a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797: quel giorno, la bandiera verde bianca e rossa (anche se inizialmente a bande orizzontali) fu adottata dalla Repubblica Cispadana, stato napoleonico nato l’anno precedente e dipendente dalla Prima Repubblica Francese.
“Padre del Tricolore” fu Giuseppe Compagnoni che – durante la riunione del 7 gennaio 1797 convocata dal comitato fondatore della Repubblica Cispadana – propose che si rendesse universale la bandiera di tre colori. La proposta venne accolta e ufficializzata poi il 21 gennaio, durante un’altra assemblea, a Modena.
Successivamente le repubbliche Cispadana e Transpadana si fusero dando vita alla Repubblica Cisalpina, il cui Gran Consiglio, nel 1798, adottò come bandiera sempre il Tricolore ma stavolta a bande verticali. Sempre il Tricolore verde, bianco e rosso venne adottato da altri due stati napoleonici: la Repubblica Italiana (stato preunitario esistito dal 1802 al 1805) e il successivo Regno Italico. Venne utilizzato dalla Cittadella di Alessandria durante i moti del 1820-21 e dalla Repubblica Romana nel 1849, diventando simbolo della lotta risorgimentale.
Nel 1860, infine, il Tricolore divenne la bandiera del Regno delle Due Sicilie, e poi l’anno successivo, 1861, con la proclamazione del Regno d’Italia, il verde, il bianco e il rosso divennero i colori nazionali dell’Italia unita: una consuetudine che però non fu mai riconosciuta ufficialmente da atti o leggi.
Il riconoscimento ufficiale infatti arrivò soltanto il 12 giugno 1946, con un decreto del Presidente del Consiglio che adottava il Tricolore come bandiera nazionale della Repubblica Italiana. «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni». Così recita infine l’articolo 12 della Costituzione italiana, entrata in vigore il 1 gennaio 1948, che esclude lo stemma sabaudo e segna l’elezione ufficiale della bandiera tricolore a simbolo della nuova Italia repubblicana.
Dal 1997, il 7 gennaio è diventato ufficialmente la Giornata del Tricolore, istituita inizialmente con l’obiettivo di celebrare il bicentenario della sua nascita.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione in occasione dell’anniversario:
«Celebriamo oggi il 225° anniversario del Tricolore, simbolo dell’Italia e testimone del cammino che ha portato alla costruzione della Repubblica, libera e democratica.
Tante tragiche ed eroiche vicende hanno accompagnato il raggiungimento di un destino comune.
Dalle difficoltà che hanno contraddistinto i nostri giorni, ad iniziare dalle sofferenze provocate dalla pandemia e dal clima di incertezza che questa ha generato, è sorta una nuova consapevolezza e fiducia nel futuro.
Abbiamo dimostrato che ogni sfida può essere raccolta e affrontata con l’impegno e la responsabilità di tutti e di ciascuno.
Il calore con cui tanti concittadini, nei momenti più difficili, hanno esposto la bandiera alle finestre di casa e intonato il Canto degli Italiani, ha segnato la memoria collettiva del Paese e richiamato il valore fondamentale della solidarietà e della coesione sociale. Tutte le istituzioni e le espressioni della società civile hanno saputo compiere la loro parte.
La nostra bandiera ha accompagnato gli atleti protagonisti di una stagione di successi sportivi internazionali che ci ha reso orgogliosi di quanto hanno saputo testimoniare.
Le loro vittorie sono l’immagine di un popolo tenace, che è impegnato verso l’avvenire e che, per la serietà offerta con la sua condotta, ha rappresentato un riferimento per l’intera comunità internazionale.
Viva il Tricolore, viva la Repubblica».
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