Buffoni in Parlamento

Il voto è personale, libero e segreto ed il suo esercizio è un dovere civico. Il diritto di voto è garantito dall’articolo 48 della Costituzione Italiana. 

Eppure in questi giorni, dai privilegiati politici che dovrebbero garantirci la Costituzione, si assiste ad un disimpegno elettorale, contrario al ruolo sociale e civile, prerogativa e dovere di ogni cittadino. 

Non votare, votare scheda bianca o, peggio, inserire nomi con l’unico scopo di suscitare ilarità nei colleghi e negli elettori, significa delegare ad altri le proprie scelte e non avere il coraggio di esprimere un parere etico. 

Quando si vota bisogna mettere al primo posto l’interesse generale del Paese mettendo da parte quello individuale. 

Il voto è un diritto conquistato attraverso molte lotte e coloro che non votano in maniera costruttiva, vilipendiano coloro che sono morti per la Patria e per salvaguardare loro tale diritto.

Si deve votare, a prescindere dallo schieramento politico o dai propri interessi. 

Bisogna essere consapevoli della propria scelta, con tutti i pro e contro. La democrazia si basa sul voto. Senza voto non c’è democrazia.

Sarebbe interessante sapere chi ha votato per Dino Zoff, Amadeus o Rocco Siffredi… per poi ascoltare lo scrutinio e farsi una risata per la genialità. Un pagliaccio del Circo Togni non sarebbe arrivato a tanto. 

Alla prima votazione, Antonio Razzi e Mario Draghi hanno preso un voto ciascuno. Posso immaginare chi faceva tifo per Razzi, ma meglio “stendere un velo pietoso” su questa farsa da quattro soldi che costa milioni di euro allo Stato da Noi rappresentato.

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