Alla recente festa della Repubblica italiana tenutasi a Carnes Hill ho notato che, tra il pubblico, c’era una mia conoscenza da lunga data: Carmen Lavezzari. Non me n’ero accorto prima anche per la sua statura che, facilmente, la confonde tra la folla. Ma Carmen è un gigante nella storia poco conosciuta della comunità italiana in Australia.
Persona schiva che non ama mettersi in mostra e, soprattutto, non si autoelogia come, purtroppo, molti fanno in questo Paese. Mi sono accorto della sua presenza solo verso la fine dei discorsi ufficiali. Le ho fatto una foto e un cenno di saluto.
Questo è bastato per far scattare la scintilla del fuoco che, ancora, Carmen ha dentro, quello di dire liberamente le cose come ella le vede e le pensa. Mi ha chiesto se poteva parlare. “Certamente – ho risposto – Anzi, sarei onorato se tu lo facessi. Oggi festeggiamo la Repubblica, ma celebriamo anche la prima volta che le donne furono ammesse al voto. Mi sembra doveroso che a parlarne ci sia proprio una donna, soprattutto perché fino a questo momento hanno parlato solo uomini”.
Le ho passato il microfono e, senza la minima esitazione, si è rivolta agli ospiti della prima fila, in particolare al leader dell’opposizione statale, Chris Minns: “Siamo qui per festeggiare l’Italia. Siamo italiani ma siamo anche australiani. Dobbiamo ringraziare l’Australia che ha fatto molto per noi emigranti ma anche l’Australia deve ringraziare noi emigranti che siamo venuti a portare civiltà in questo Paese”.
Carmen ha voluto ripetere quest’ultima sentenza, metti caso che nel trambusto generale a qualcuno fosse sfuggito
il concetto: “L’Australia è stata generosa con noi, ma noi abbiamo dato tutto di noi stessi all’Australia”.
Dagli applausi scroscianti ho capito che il messaggio era stato chiaro per tutti e per ciascuno… spero solo che Chris Minns se ne ricorderà quando sarà diventato premier del NSW.
Ma chi è Carmen Lavezzari? Nessuno dei miei collaboratori sapeva chi fosse, forse perché abita nella zona nord di Sydney, lontanissimo da Carnes Hills, situata all’estremo West. Forse se fossero leggermente più di sinistra saprebbero che Carmen ha collaborato per tanti anni alla FILEF, associazione di cui ancora fa parte.
Carmen, dopo la scomparsa del marito Umberto, anch’egli attivista e progressista, ha voluto pubblicare la loro storia, curata dallo storiografo della comunità italiana in Australia, Gianfranco Cresciani, che ha scritto l’introduzione storica inquadrando le esperienze di Carmen e del marito Umberto.
La traduzione in lingua inglese è stata curata da Claudio Marcello, presidente della FILEF di Sydney. Il libro autobiografico Memorie di una ‘persona di interesse’ fu presentato nel 2014, suscitò un notevole interesse e anch’io partecipai all’evento in qualità di fotografo.
Il libro è scritto in maniera schietta e fruibile e descrive le esperienze di Carmen e del marito Umberto in un periodo della storia australiana in cui prevaleva un’ossessione per il “pericolo comunista”, e quindi, per ogni atteggiamento progressista.
Questo articolo è apparso nell’edizione del 1 luglio 2021 di Allora!
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