Una nuova corsa politica per Clive Palmer

Fondatore del United Australia Party, Clive Frederick Palmer, nasce il 26 marzo 1954 a Footscray, sobborgo ad alta densità di italiani, nello stato del Victoria. Palmer è un uomo d’affari e politico australiano noto per l’ampia portata delle sue operazioni commerciali e la partecipazione alla vita politica come leader di un partito di minoranza capace di influenzare il bilanciamento di potere al Senato federale.

In vista del prossimo appuntamento delle elezioni australiane previste per maggio 2022, e considerate le non sempre condivise politiche dei maggiori partiti australiani, Palmer ha deciso di scendere in campo per cavalcare l’onda dei movimenti che chiedono maggiori libertà contro le restrizioni pandemiche. Il suo slogan: ‘Salviamo il nostro Paese’. “Il motivo per cui sono tornato in politica e ho assunto un ruolo chiave in questo momento importante – ha dichiarato Palmer – è lo stato della nazione”.

Cresciuto nel sobborgo di Williamstown a Melbourne, la famiglia si è trasferita nella Gold Coast, in Queensland, nei primi anni 60. Palmer ha studiato legge e giornalismo all’Università del Queensland, optando poi per una carriera da agente immobiliare.

All’inizio degli anni ’80 ha fondato la società mineraria Mineralogy, che ha acquisito giacimenti di oro e ferro nel Western Australia, accrescendo il proprio patrimonio nel corso di decenni. Per gran parte della sua carriera, il cauto Palmer è rimasto fuori dai dibattiti internazionali, attirando l’attenzione solo in Australia.

Palmer ha trovato spazio nelle cause politiche dei conservatori australiani, a partire dal 1983, quando si è offerto volontario come direttore della campagna per il National Party, a cui era iscritto dal 1974. È diventato il portavoce del partito durante le elezioni del 1986 e nel 1992. Palmer ha lasciato il National Party nel 2012 a seguito di controversie che hanno portato alla fusione dei Nazionali con la leadership federale del Partito Liberale, alleato storico della coalizione.

Nelle elezioni del novembre 2013, la sua neonata formazione politica “Palmer United Party” (PUP) si è assicurata quasi il 6% dei voti e due seggi al Senato. Lo stesso Palmer è stato eletto alla Camera per il seggio di Fairfax, nel Queensland. 

Il Palmer United ha ottenuto un terzo seggio in un’elezione suppletiva dell’aprile 2014. Tuttavia, due dei senatori eletti nel PUP hanno in seguito lasciato il partito, causando Palmer a non concorrere per una rielezione al Parlamento nel 2016 e a sciogliere la formazione. 

Nel 2018, Palmer ha rianimato il partito e ne ha cambiato il nome in United Australia Party, rifacendosi alla storica sigla anti-laburista degli anni 20 e 30, di cui facevano parte storici primi ministri tra cui Billy Hughes, il cattolico Joseph Lyons e Robert Menzies. 

“Oggi, – ha dichiarato Palmer – United Australia Party è ancora una volta una forza importante nella politica federale. Siamo diventati il più grande partito politico australiano e l’unico partito con candidati in tutti i 151 seggi alla Camera per le prossime elezioni. Lo United Australia Party ha salvato l’Australia dalla depressione nel ventesimo secolo e ora siamo in grado di salvarla di nuovo, al fianco del nuovo leader Craig Kelly.”

Secondo quanto affermato in una recente intervista, Palmer intende “rispondere ai bisogni del popolo australiano per una nuova leadership politica. Un gran numero di australiani è insoddisfatto dell’attuale status quo, sia nei media che in parlamento e vuole libertà di scelta in quello che fa.” Alle scorse elezioni, i voti di Palmer erano stati significativi per affossare il risultato laburista e consentire l’elezione della coalizione liberal-nazionale alla guida dell’Australia.

Sulla questione dei vaccini, Palmer ha dichiarato di non essere contro l’immunizzazione, ma che secondo le regole sanitarie australiane, un vaccino richieda 10 anni di sperimentazione, quindi sia corretto che in merito ai vaccini Covid-19 ogni individuo, “scelga liberamente se vaccinarsi o meno, senza ripercussioni per le condizioni necessarie a vivere dignitosamente. Se sei un coltivatore con 5 figli, sei costretto a vaccinarti se vuoi sfamare la tua famiglia. Questa non è libertà. Alcune persone non hanno scelta e noi vogliamo offrire a tutti una scelta individuale.”

Palmer ha inoltre affermato che le politiche UAP non coinvolgono solo il problema sanitario, ma che le scelte del partito emergono dal basso. “Ascoltiamo la gente e possiamo vincere seggi nelle zone occidentali di Sydney e Melbourne. Ci sono seggi nel Queensland che possiamo vincere”. Al momento il partito UAP ha un solo seggio nel parlamento federale, l’elettorato di Hughes, detenuto da Craig Kelly, che è stato eletto candidato liberale fino a quando non si è dimesso per sedere come indipendente e poi di entrare nell’UAP.

Per il Senato, il partito intende avanzare candidati in tutte le circoscrizioni e ha schierato anche l’ex amministratore delegato della Deloitte Australia, Domenic Martino, nel NSW e il dirigente immobiliare Ralph Babet nel Victoria.

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