Lismore può sopravvivere?

Lismore si trova nel mezzo di panorami strabilianti: colline verdi quasi luminose e addolcite da un languore subtropicale. 

Uno sguardo laterale alle valli circostanti, alle catene montuose e alle nebbie mattutine; ogni volta, e per la meraviglia, quasi toglie il respiro.

Eppure, con una regolarità da marcia funebre, questa città paga un prezzo terribile per tanta bellezza seducente: le sue grandi inondazioni che spazzano vite umane.

Per la maggior parte degli anni, la città di Lismore è stata soggetta ad inondazioni. Nonostante esse siano nocive, in realtà sono diventate parte della vita quotidiana dei suoi residenti. 

Ogni diluvio si aggiunge al folklore locale: una fonte di orgoglio resiliente, dove si mescolano masserizie distrutte e foto arricciate di antenati bagnati dall’acqua, le vite di tutti gli altri all’interno di case di legno e ferro, segnate da segni di inondazione che macchiano i muri del colore della terracotta.

L’ultima alluvione, quella del febbraio 2022, è diversa: niente folclore ma desolazione assoluta. 

Il sindaco di Lismore, Steve Krieg, afferma che il disastro – con record in altezza di metri 14,37 cioè due metri sopra i livelli registrati nel 1954 e nel 1974, cambierà la città per sempre. Deve cambiare per sopravvivere, dice.

“Questa era la nostra Cyclone Tracy – dice Krieg – Questo non è stato un grande evento di alluvione: questa è stata una vera demolizione”.

Nella tragedia, sei persone risultano morte, migliaia senza casa e danni incalcolabili alle strutture, come case, scuole, aziende e sedi diverse di istituzioni culturali. 

L’acqua ha attraversato Lismore Square, un centro commerciale che era stato costruito appositamente in posizione sopraelevata, essendo stato già progettato per essere a prova d’inondazione. 

La cattedrale di St Carthage, costruita più di 100 anni fa su una collina scelta dal vescovo cattolico Doyle, presumibilmente fuori dalla portata delle inondazioni, è stata sommersa interamente.

Molti residenti, constatando che né la casa di Dio né il centro commerciale sono più al sicuro, si chiedono per la prima volta: può sopravvivere Lismore?

Le inondazioni dei fiumi del Nord, del Queensland sud-orientale, del nord di Sydney hanno spinto Shane Stone, capo dell’agenzia del governo federale per il ripristino di emergenza, a chiedere la fine dello sviluppo delle pianure alluvionali; Stone ha dichiarato che le case allagate non dovrebbero essere ricostruite poiché le assicurazioni si preparano a uno dei i più grandi risarcimenti nella storia dell’Australia.

“Gli australiani devono avere una indicazione onesta su dove e come dovranno essere costruite le nuove case. I contribuenti non possono continuare a pagare un conto umano per questi enormi e catastrofici eventi, anno dopo anno”, ha affermato Stone.

Con eventi meteorologici più estremi e misti all’entità dell’ultimo disastro, gli esperti di cambiamenti climatici sostengono che il futuro di Lismore si profila come una prova della determinazione dei governi, federale e statale, su come e dove vivranno gli australiani in futuro, e chi pagherà per gli enormi costi. 

Oggi Lismore è una città regionale, letteralmente a cavallo di due mondi. La metà dei suoi quasi 30.000 residenti, la maggior parte dei suoi edifici commerciali, industriali e civili e delle istituzioni culturali rimangono legati allo storico fondovalle del fiume, a 10 metri sul livello del mare. 

L’altra metà si trova su un altopiano da 130 a 170 metri sul livello del mare, a est del quartiere centrale degli affari, attraverso due sobborghi, Lismore Heights e Goonellabah.

Ron Hepburn ha dedicato gran parte della sua vita professionale cercando di mitigare i rischi di inondazione a Lismore e Ballina. In qualità di presidente per 12 anni del Richmond River County Council, organismo istituito per gestire i problemi di inondazione nel bacino idrico, ha sostenuto e avviato il piano per costruire l’attuale argine alluvionale CBD che è stato completato nel 2005. Questa era una posizione che gli è costata la posizione nel Consiglio Comunale di Lismore, dopo una reazione pubblica sull’altezza e sui costi suggeriti.

“Se non facciamo qualcosa, Lismore morirà”, disse dopo l’ultimo disastro. “Non sto parlando solo delle operazioni di pulizia, ma del danno alla reputazione della città, ai valori fondiari, alla fiducia delle imprese, ai prezzi delle case e a molti altri problemi invisibili e a lungo termine. 

Ora, non sono un ingegnere idrogeologico, ma l’avere vissuto 60 anni a Lismore, mi suggerisce che né milioni di dollari né centinaia di milioni di dollari, spesi in opere di capitale, non forniranno altro che misure di cerotto. Tuttavia, non spetta al consiglio locale risolverlo, ciò richiederà l’intervento del Governo Federale e Statale”.

Venerdì scorso, nel centro di Lismore, il sindaco Steve Krieg stava raccogliendo le macerie della sua attività, La Baracca Espresso Bar e Trattoria. Krieg e sua moglie Julianne affittano l’edificio del caffè e la casa annessa, dove stanno crescendo tre bambini. 

“Voglio un solido impegno nelle prossime due settimane da parte dei governi federali e statali sulla ricostruzione di questa città” ha detto il sindaco di Lismore, l’indipendente Krieg – Il cuore di Lismore rimane il centro. Noi del Consiglio Comunale abbiamo piani inediti per alzare l’argine esistente sulla sponda orientale del fiume e alzare un argine sull’altro lato. 

Questi piani includono anche lo scavo di alcune anse del fiume Wilsons e la rimozione di alcuni dei vecchi terrapieni ferroviari per accelerare lo spostamento dell’acqua dalla città. 

Non ha senso ricostruire questa città se non adottiamo misure per ridurre al minimo l’impatto di queste inondazioni. Se non lo facciamo, moriamo. Semplice come questo”.

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