Quei 151 ANZACS nati in Italia

Il 25 aprile gli italiani festeggiano la liberazione del Paese dopo due anni di occupazione tedesca, iniziata l’8 settembre 1943, con la firma dell’armistizio di Cassibile. 

In Australia, invece, la stessa data ricorda l’inizio della Campagna di Gallipoli nel 1915, una spedizione Alleata degli Anzacs, gli uomini dell’Australian and New Zealand Army Corps, che si proponeva di occupare Costantinopoli, quindi costringere alla resa l’Impero Ottomano, alleato della Germania.

Non si trattò di una vittoria, ma del sacrificio di 35,000 australiani e neozelandesi, tra morti e feriti, mandati al macello da generali inglesi e francesi. Dopo 8 mesi di incessante fuoco nemico proveniente dalle colline affacciate sulle spiagge nella penisola dei Dardanelli, dove gli Anzacs avevano costruito le proprie trincee, agli Alleati venne ordinato di ritirarsi. 

Lord Kitchener, avendo fatto visita ai soldati e preso atto dell’enorme sacrificio di vite umane, autorizzò personalmente la ritirata, che avvenne in vari momenti, tra il novembre 1915 e il gennaio 1916. 

Tra gli Anzacs, vi erano anche 151 soldati nati in Italia, secondo quando riportano gli archivi di stato australiani. Nei registri si leggono nomi e cognomi di Veneti, Lombardi, Calabresi, Liguri, Laziali, alcuni appena diciottenni, altri padri di famiglia che prima di partire sottoscrivevano una liberatoria a nome della famiglia in caso di morte in trincea.

Ma chi erano questi famosi 151? Difficile comprenderlo fino in fondo, in quanto gran parte delle informazioni si limitano a definire le generalità e l’occupazione del soldato. 

Fatto sta che furono tutti volontari e che quindi a questi italiani, dimenticati, in occasione di Anzac Day va il nostro grazie per aver contribuito a creare l’orgoglio nazionale che arde fino ai giorni nostri.

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