Una Festa della Repubblica all’insegna dell’unità

 Già dal mattino si capiva che sarebbe stata una bellissima giornata di sole, senza alcuna nuvola in cielo, ideale per lo svolgimento dell’evento più importante dell’anno: La Festa della Repubblica Italiana. 

Nella vasta area antistante il Club Marconi a Bossley Park, decorati con bandiere e palloncini, sono state allestite oltre 70 bancarelle-mercato con i prodotti più disparati, compresi cibi: dolci, castagne, zeppole, pan di zenzero italiano e altre specialità gastronomiche. 

Ufficialmente, come da tradizione dell’Italia cattolica, la festa è iniziata con la Santa Messa celebrata dal padre scalabriniano Delmar Silva. 

“Il Signore si fa migrante con noi – ha esordito padre Silva in ottimo italiano – il Signore continua ad essere presente nel nostro camminare nella vita, nei sacramenti, nella sua parola e, anzi, il Signore ci fa missionari nel mondo. Sempre va ripetuto così: “Come il Padre ha inviato me, così adesso io parlo anche a voi per annunciare la buona novella al mondo, per diventare discepoli missionari; una bellissima definizione che il nostro caro papa Francesco adopera tantissimo. Noi siamo molto di più dei numeri da contare, noi siamo discepoli missionari. Dovunque noi andiamo portiamo orgogliosamente la nostra fede, portiamo il sorriso della nostra Patria, portiamo il desiderio di stabilire la chiesa come migranti che siamo e cerchiamo di costruire il regno di Dio: un regno d’amore, di pace, di giustizia, di valori che il Signore vuole che diventino il suo regno su questa terra. 

E allora oggi celebriamo con tutti voi non soltanto la Patria, ma celebriamo ciò che la Patria ci dà, come i valori e il dono di praticare la nostra fede, il cristianesimo. Essere cattolici significa essere universali. Accogliendo sempre l’invito del Signore, ovunque noi abitiamo pur ai confini della terra, come abbiamo sentito nel vangelo, noi possiamo portare la buona novella, possiamo portare la presenza del Signore dentro di noi e costruire un mondo migliore. 

Come migranti quali noi siamo, sì che sappiamo in partenza ciò che questa festa significa: essa ci dà la possibilità di riflettere ancora meglio perché noi sappiamo cosa vuol dire lasciare la patria e lasciare la famiglia d’origine. 

Oggi celebriamo la festa dell’Assunzione, Gesù ascende al cielo ma ci dice: “Io tornerò, non vi lascio orfani, vi mando lo Spirito Santo che vi aiuterà a capire meglio quello io ho detto, quello che io ho lasciato: dovete diventare strumenti anche voi. 

Ora chiediamo al Signore, carissimi fratelli e sorelle, che questa solennità dell’Ascensione vi aiuti anche a capire che noi siamo missionari in questa terra, che noi siamo orgogliosi di portare i valori della nostra Patria e, altresì, siamo orgogliosi di essere anche cristiani migranti chiamati pure a costruire il regno di Dio con questi valori in mezzo a noi. 

Per tale motivo vi ringrazio avendo la possibilità di celebrare la santa messa e di celebrare insieme la nostra fede accettando che il Signore continui a camminare in mezzo a noi”. 

La celebrazione eucaristica è stata accompagnata, come negli anni precedenti, dal Coro misto del Club Marconi, leggermente rimaneggiato nel numero dei coristi che, sono sicuro, il Club di Bossley Park provvederà a ripristinare. Subito dopo la santa Messa, il Coro si è esibito con l’inno nazionale dell’Italia. “Il canto degli Italiani” o Fratelli d’Italia è di Goffredo Mameli e fu adottato il 12 ottobre 1946 come inno nazionale. L’autore genovese lo aveva scritto nel 1847 e fatto musicare da Michele Novaro nello stesso anno. Ascoltare il Coro con l’Inno Nazionale è stata una bella emozione che ha commosso tutti i presenti. 

A seguire, ha preso la parola il senatore Francesco Giacobbe il quale si è congratulato per l’elezione del nuovo presidente Morris Licata e per l’insediamento del nuovo comitato. Giacobbe ha delineato l’importanza che assume un club italiano in questa parte di Sydney e, per tale motivo, ha voluto congratularsi con Maurizio Pagnin che, recentemente, è stato nominato promotore culturale, ribadendo quanto sia importante mantenere viva la nostra lingua e la nostra cultura. 

“Buongiorno, buongiorno a tutti – ha esordito il deputato Nicola Carè – oggi ringrazio tutti quanti per essere venuti qua, un grande ringraziamento al presiedente Licata e al suo comitato. 

Un abbraccio forte a tutti gli amici con i quali abbiamo lavorato; io sono qua da quarant’anni insieme con tutti i politici siano essi Liberali che Laburisti; quindi un abbraccio forte e, soprattutto, cerchiamo di portare avanti l’Italia e le nostre tradizioni. 

Parliamoci chiaro: l’Italia vede pochissimo gli italiani all’estero; quindi, come italiani dobbiamo lavorare per far capire ai nostri connazionali quanto forti siamo e quanto è necessaria la risorsa dell’Italia all’estero; ciò per far sì che l’Italia cresca e si rinforzi attraverso il commercio tra le nostre due nazioni. 

Io credo soprattutto nella seconda e terza generazione che, attraverso forze e progetti come il turismo di ritorno, possano insieme con le seconde generazioni rappresentate dai loro padri e dai loro nonni, far ricrescere e coltivare di nuovo quella cultura della tradizione che contraddistingue la nostra italianità di cui noi siamo e continuiamo ad essere molto fieri” ha concluso il deputato Nicola Carè.

“Benvenuti a tutti – ha detto Morris Licata – voglio ringraziare tutti gli ospiti speciali e i passati presidenti, il mio comitato ed anche le associazioni e il nostro comitato delle donne. Sono così contento che il tempo sia fantastico e contento di vedere tutti qui, in una giornata magnifica. Oggi è La Festa della Repubblica, una festa all’insegna dell’unità. Sono stato educato al rispetto delle persone, ad avere cura per le persone e ad avere una forte relazione con le persone. Questa è la mia intenzione. Credo che il Club Marconi, con il comitato e i manager, con questi principi, avrà sempre giorni migliori”.

“Questo è il 64º anniversario della fondazione del club – ha esordito Maurizio Pagnin, il nuovo coordinatore culturale – sembrerebbe che il Club stia diventando vecchio, ma non è vero. Il club Marconi ha scoperto la sorgente dell’acqua che fa ringiovanire, penso che con il club Marconi noi stiamo andando verso una nuova giovinezza. Come ha detto il vice presidente Soligo, verranno iniziati dei lavori di ampliamento del club; in alcune fasi i progetti sono giù al primo piano e, chi vuol vedere, sappia che 19 milioni di dollari verranno spesi per ampliare il club e migliorarlo: lo scopo è quello di dare ai soci il merito di fare progredire il Club che, finanziariamente, sta andando molto bene. 

Il nuovo presidente Morris Licata, il comitato direttivo, il giovane CEO Matthew Biviano e anch’io adesso, tutti metteremo il nostro contributo. Dobbiamo portare di nuovo l’italianità dentro il Club Marconi. 

Il comitato vuole che le tradizioni culturali dell’Italia vengano trasmesse ai tutti i soci e vengano comunicate attraverso i media italiani radio e i giornali agli italiani di Sydney affinché non dimentichiamo ed io non voglio essere “diciamo accusato” di troppa partigianeria. 

Il Club Marconi è il club italiano più grande al mondo, non il più grande d’Australia, bensì, scusate se mi ripeto, il più grande al mondo.

Non ci sono Club in Venezuela, in Argentina, negli Stati Uniti che possono competere per numero di soci e per le facilitazioni che ci sono dentro il club. Sto parlando del Club Marconi. Mi aspetto di vedervi sempre sani e salvi per il futuro e di frequentare sempre con maggiore interesse il Club Marconi che è il club degli italiani in Australia”.

In passato, Tony Campolongo è stato sindaco di Fairfiled e presidente del Club Marconi. A Tony Campolongo va accreditata la forza di credere nell’italianità del club: è stato proprio egli a portate la Festa della Repubblica in questa zona quando il Consolato smise di organizzarla citando la mancanza di fondi dall’Italia. Tony Campolongo non ha speculato sulla spesa, rendendosi conto che la Festa della Repubblica è la nostra Festa e che gli Italiani non potevano dimenticare di celebrare una giornata così speciale per l’Italia e l’italianità.

Nel 1955, Tony Campolongo con Silvio Marrapodi ha fatto un gemellaggio tra Roccella Jonica e Fairfiled. Una delegazione da Roccella è venuta a Fairfield quando Campolongo era Sindaco e una delegazione dall’Australia ha ricambiato la visita.

E mentre Luigi Volpato e il suo team arrostivano 650 chili di castagne, è iniziato l’immancabile spettacolo musicale e folcloristico nel palcoscenico allestito per l’occasione.

Nel piazzale il numerosissimo pubblico ha visitato il “Salone della Moto Ducati” e “The Italian Made Social Motoring Club” di Gianni Di Rocco che ha esibito automobili d’epoca di fabbricazione italiana.

L’intrattenimento è proseguito con esibizioni dal vivo di famosi artisti italiani locali con l’accompagnamento della De Bellis Showband. Inoltre, esibizioni di danza sono state presentate dallo Studio di Barbara Easton e artisti itineranti, incluso il famoso fisarmonicista Ross Majo che si è unito alla folla tra la gioia di grandi e piccini.

La Festa è terminata con lo spettacolo pirotecnico. È stata una magnifica giornata, una fantastica folla, un club magnifico nel nome dell’Italia, dell’italianità e dell’unità.

Assente il console di Sydney per motivi non meglio specificati. Nei miei 54 anni d’Australia, questa è la prima volta in cui un console non ha partecipato alle celebrazioni nazionali. Ma questo ha poca importanza, c’eravamo noi assieme ad altri 40.000 italiani!

Nella prossima edizione cercheremo di pubblicare altri interventi e altre fotografie del magnifico evento tenutosi al Club Marconi. Da parte mia e della redazione desidero ringraziare per la cortese e gentile ospitalità. Qualcosa si sta muovendo nella giusta direzione al West e noi, vogliamo essere parte di questa rivoluzione.

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