Dopo un articolo di Marco Zacchera che denuncia come in Italia i grandi mezzi di comunicazione di massa stanno facendo di tutto per far passare in silenzio il voto referendario, l’intervento del Presidente Aldo Rovito, il quale denuncia che mentre in Italia il mondo dell’informazione, succube, complice o asservito alla “casta” dei Magistrati, invece di parlare dei referendum o di illustrare i quesiti referendari e magari sostenere le ragioni del NO, preferisce tacere, confidando in una bassa affluenza al voto, in modo da far decadere i referendum, all’estero, la situazione è ancora peggiore.
“Quale informazione – chiede Rovito ai lettori della newsletter – avete ricevuto sui fatto che si vota per i referendum sulla Giustizia? Chi vi ha informato sui quesiti referendari?
Si contano sulla punta delle dita di una mano sola i Comites o i Consolati che hanno svolto una capillare opera d’informazione tra noi emigrati all’estero.
E ad oggi, 30 Maggio, quanti hanno ricevuto il plico elettorale contenente le cinque schede su ognuna delle quali dovremo esprimere il nostro sì o il nostro no e che dovremo rinviare al nostro Consolato/Ambasciata in tempo utile perché siano inviate in Italia per essere scrutinate? Io personalmente non l’ho ancora ricevuto.”
“A noi non interessa il significato politico – continua Rovito – che può avere la vittoria del SÌ o la vittoria del NO, ci interessa la tutela del diritto di noi, italiani all’estero a votare e ad essere informati completamente e correttamente sul tipo di elezioni per le quali siamo chiamati ad esercitare il nostro diritto dovere di cittadini.”
Lettera-denuncia del Presidente del Comites di Romania, Gianna Calderone, che alleghiamo per intero.
Viste le molteplici lamentele ricevute da parte dei cittadini Italiani iscritti AIRE;
Vista la difficoltà estrema con la quale sono state recapitati, da parte della posta rumena, i plichi referendari;
Visto il nostro sondaggio effettuato tra gli italiani ha evidenziato una ricezione di massimo il 20% dei plichi stessi;
Visto che il sistema distributivo delle schede, siano esse elettorali o referendarie, hanno già dimostrato (basti pensare alle elezione dei Com.It.Es) lacune incredibili;
Visto che più volte, vista l’inefficienza dimostrata dalle poste nazionali, si è eluso in modo incredibile il diritto inalienabile di accesso al voto;
Visto che ci avviciniamo alle elezioni parlamentari alle quali dobbiamo in tutti modo garantire l’accesso al voto;
Visto che, nonostante tutto, potrebbero esserci soluzioni alternative.
Sono a richiederLe lumi sulla reale distribuzione delle schede e della distribuzione postale che pare ancora una volta fallace e non adeguata e soprattutto quali strumenti abbiamo, ad oggi, per garantire l’accesso al voto dei nostri connazionali.
Confidante nella sua cordialità le invio i miei migliori saluti.
Allora! ha ricevuto molte email e telefonate con la richiesta di chiarimenti a riguardo del Referendum. Da parte nostra, non avendo ricevuto nessun comunicato stampa da parte di Ministero degli Esteri, Ambasciata o Consolato, rappresentati di ogni tipo o sorta, abbiamo pubblicato la settimana scorsa un articolo cercando di spiegare meglio possibile il significato del nostro voto. Siamo un settimanale e, purtroppo, i tempi a disposizione dall’arrivo (se arriva) del plico con le schede solo molto limitati.
Le schede votate dovrebbero essere spedite al Consolato entro il 9 giugno 2022 e, al momento di scrivere questa nota, non ho ancora ricevuto niente. Sono convinto che è tutta responsabilità delle Poste Australiane perché sono sicuro che le nostre Autorità hanno prontamente spedito il plico e le istruzioni per l’uso a tutti gli iscritti all’Aire. Se ciò non fosse, bisognerebbe scrivere o telefonare al Consolato… sperando nella buona fortuna, oppure rinunciare il diritto al voto.
Fate un po’ voi… (Associazione Culturale “Identità Italiana” Italiani all’Estero)
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