Questo 2 Giugno abbiamo festeggiato o meglio ricordato cosa successe in quel lontano 1946, ben 76 anni fa.
A pochi mesi da quel Giugno avrei compiuto il sesto anno di vita. Chiaramente non ricordo nulla, ne avrei potuto, ma immagino che saranno stati giorni concitati: più di quaranta milioni di persone dovevano decidere se continuare con una Monarchia oppure convertire l’Italia in una Repubblica.
Da buon lettore della nostra storia, scopro che dodici milioni e più elettori decisero per la Repubblica contro i dieci milioni e rotti di Monarchici.
Il risultato del referendum si seppe dopo lo spoglio, il 10 Giugno e nella notte del 12, Alcide De Gasperi fu eletto Presidente provvisoriamente, mentre il Re Umberto II partiva verso il suo esilio in Portogallo.
Da lì in avanti quante cose sono successe in Italia, quanti governi si sono succeduti, quanti si sono affannati per ricostruire un Paese dilaniato da guerre e lotte intestine, si potrebbe dire fratello contro fratello.
Giriamo quelle pagine ed eccoci ad oggi 2022, cosa è cambiato?
In 76 anni, quanti italiani hanno prima creduto e poi invece se ne sono andati per altri lidi ? Oltre dieci milioni presero treni, navi e aerei e continuano.
Un popolo che nelle loro valige oltre a quelle piccole cose personali, avevano anche, ben ripiegato il tricolore simbolo dell’Italia della loro Patria.
Per pura affettività mi sono recato in quell’enorme Club Italiano, il Marconi, semplicemente per vedere, sentire i vari dialetti. Vedere quanti italiani si sono sentiti tali e molti, figli di figli, tutti sicuramente con qualche cosa nel cuore.
Meraviglioso vedere con che cura molti di loro mantengono con orgoglio pezzi di ricordi, mi riferisco alle auto d’epoca che brillavano sotto il sole.
Poi seguendo la corrente mi son trovato sotto il palco dove poco prima fu celebrata una messa tra suoni di trombette, mazurche e tarantelle, veramente molto intimo direi, una messa sentita con molto raccoglimento.
Imperterriti molti nostri rappresentanti erano ancora li assisi in prima fila come si conviene a delle autorità che ascoltavano vaghi discorsi fatti di ricordi di quanto hanno fatto gli italiani per questa Nazione, forse omettendo volutamente per quello che loro gli eletti, invece non stanno facendo oggi.
Eppure quando anelavano a quelle poltrone si sono sbellicati di promesse, faremo, faremo, chiederemo, chiederemo…!!! Poi ogni tanto quando rientrano a casa in grosse occasioni e si confrontano con chi li votò… Allora nasce spontanea la risposta: credetemi ho fatto tutto il possibile ma è molto difficile.
La verità è ben altra, quando si atterra su quelle poltrone, tu che vieni da fuori non conti nulla e guai se parli.
E allora ci si chiede… ma cosa è cambiato da 76 anni ad oggi??
Forse questa del Marconi sarà l’ultima, festa pubblica della Repubblica?
Da come si vede, questo tipo di ricorrenze diventeranno private, ognuno a secondo del colore della bandiera politica farà un festa privata per tale ricorrenza e noi italiani di serie “C” verremo invitati a seconda del colore politico rappresentato. Naturalmente sempre se bene accetti, altrimenti festeggeremo tra di noi con grappa e coca cola in abiti strettamente di rigore come calzoncini corti e maglietta a maniche corte, non di certo in “lounge suit”.
Naturalmente oltre a festeggiare la nostra ricorrenze, festeggeremo o appoggeremo anche qualche altra Nazione che navighi in acque non democratiche, il tutto sotto i colori della nostra bandiera per dare maggior appoggio.
Non terremo conto dello strano abuso o vilipendio, tanto in democrazia totalitaria tutto è permesso.
Francamente tutto questo è triste, mi dà un po’ di carica la forza di volontà di Emanuele Esposito che cerca con tutte le sue forze di far capire cosa è giusto e cosa no, attraverso il suo pensiero di “UNITI” Italia nel Mondo.
Quante orecchie, un po’ intasate, sapranno ascoltare e leggere tra le righe dei suoi scritti?
Anche questa parentesi del 76 è passata, chissà se ce ne sarà una nel 77?
Chi vivrà vedrà.
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