Celebrata la “CALABRIA NIGHT” alla presenza di oltre 450 ospiti

Lo scorso venerdì 1° luglio, con la partecipazione di oltre 450 ospiti si è celebrata la “Calabria Night” presso la grande sala per ricevimenti della Gladswood Homestead & Winery di Catherine Fields a sud ovest di Sydney. 

Le origini del nome Calabria derivano da quello dell’antica popolazione italica, i Calabri, che abitava l’estremo sud di questa parte di penisola. 

Una curiosità che pochi conoscono è che sotto la denominazione di “Calabria” si identificava in origine la regione salentina, il tacco d’Italia. 

Ma quando le due penisole dell’Italia meridionale furono unificate dai bizantini, il nome “Calabria” fu usato per identificare anche la regione della punta dello stivale.

Fu solo successivamente che questo nome fu utilizzato per designare soltanto l’attuale penisola calabrese. 

L’etimologia della parola Calabria deriverebbe dal greco “Kalon-brion”, ovvero “Faccio sorgere il bene”, per la fertilità del territorio costiero. Infatti, ancora oggi tutte le zone lambite sia dal Mar Tirreno che dallo Ionio, sempre contese dalle popolazioni, che nella storia si sono insediate e avvicendate nel dominio di questa regione, sono ricche di vasti oliveti, agrumeti e frutteti, con coltivazioni e produzioni tipiche quali ad esempio il bergamotto e il cedro.

Ma torniamo alla fantastica serata organizzata dai fratelli Gianni e Frank Roccisano titolari della Siderno Pasticceria & Gurmet, con la collaborazione di Domenico e Nella Lopreiato. Caratteristica della serata è stata la cucina calabrese dominata da piatti poveri, genuini e dai sapori decisamente piccanti. 

Il Colore dominante della cucina calabrese è il rosso, dal peperoncino, alla cipolla di Tropea e dalla famosa “Nduja. Quest’ultima è il salume tipico Calabrese per eccellenza, che non si taglia ma si spalma,conosciuta per la sua consistenza cremosa e per il gusto particolarmente piccante dovuto all’abbondanza di peperoncino.

Per l’occasione gli chef hanno preparato il baccalà fritto, panini farciti con salsiccia e peperonata piccante, arancini all’’Nduja e le tipiche zeppole. 

Per finire i cannoli, dolce tipico per eccellenza siciliano, che ha addolcito e accontentato i palati di tutti, ripieni di ricotta, cioccolata e crema pasticcera. 

Il modico prezzo pagato per l’ingresso ha favorito la partecipazione di giovani e meno giovani, curiosi di poter gustare tante prelibatezze e rinnovare un appuntamento che si ripete da diversi anni, ma che per motivi di pandemia è stato negli ultimi due anni posticipato. 

Uno spettacolo musicale della The Rustica Progect, provenienti da Melburne per l’occasione, e la voce di Giuseppe Marafioti hanno creato una atmosfera tutta calabrese con esibizioni canore e performance di tarantella. 

La tarantella calabrese è il ballo tipico del sud Italia, il cui nome deriva da “taranta”, termine dialettale delle regioni meridionali italiane per designare la tarantola e che la tradizione di questo ballo affidava al veleno di questo ragno effetti diversi, a seconda delle credenze locali: malinconia, convulsioni, agitazione, dolore fisico ecc…

In Calabria il ballo tradizionale inizia a perdere la sua funzionalità sociale già nel ‘900, persistendo solo in alcune aree del versante jonico, dove la danza in pubblico resiste in occasione di festività religiose.

La danza della tarantella viene accompagnata da alcuni strumenti caratteristici della tradizione calabrese, la zampogna, sostituita in seguito dall’organetto, il tamburello e in alcune zone viene usata la pipita o ‘u frischiottu. 

Gianni Roccisano, si è ritenuto soddisfatto della serata e della numerosa partecipazione, ricordando che il susseguirsi di queste serate con appuntamento annuale, sono state sempre una prerogativa sin dalla sua permanenza in Australia. 

Il vero motivo dell’evento vuole essere la continuità di una tradizione regionale, il coinvolgimento dei giovani di origine calabrese e il favorire di un turismo di ritorno nella amata terra di Calabria. 

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