Nel nome della Democrazia!

Timidamente i ministri o il ministro mette le mani avanti, avvisando che sua signoria non può essere criticato! Ohibò, scherzuma minga né! La critica è un libero esercizio di Democrazia e può essere svolto liberamente da chiunque possa avere parole di critica sull’operato o meglio, sul non operato di un ministro… tra parentesi nemmeno eletto da un popolo, ma appropriatosi per vie traverse di tale posto. 

Regola essenziale è stare lontani da qualsiasi offesa, sia generale che personale. Quindi una democratica persona con un integerrimo curriculum educativo non penserebbe minimamente di scendere nella volgarità più offensiva quando si riferisce a si prestigioso personaggio. Mentre che la critica, anche se per certi personaggi, viene qualificata offensiva, torno a ricordare che la critica è anche costruttiva e dovrebbe aiutare l’offeso a rimediare su possibili errori commessi, quindi recuperare un pizzico di credibilità, sempre che sia disposto a rimanere nelle grazie di un’altra parte del popolo che continua ad annaspare incredulo del ripetersi degli stessi errori. 

Naturalmente non si possono ricoprire posizioni di rilievo senza una adeguata preparazione tra studi, tirocini, pratica, affrontare delicate situazioni, ecc. ecc. Ma nell’ultimo decennio tutto è diventato possibile, grazie ai ben noti giochi di potere, inciuci vari, volta gabbana, rimpasti tutti effettuati con l’appoggio di un delicato accrocco (non inventato da Leonardo) che permette auto trasportarsi senza sforzo, una poltrona ben legata alle terga. 

Molto è stato detto e molto è stato scritto, purtroppo nessuno ha letto e nessuno ha capito di cosa si parlasse. Le uniche frasi che hanno capito erano: vi daremo più denaro… Per fortuna sono tutti molto pazienti, nonché creduloni, dato che sono ancora lì che aspettano. Personalmente, sicuro della precisione delle poste australiane, ho inviato un pacchetto espresso alla Camera dei deputati, non specificando nominativi ma da consegnare a qualsiasi “pentastellato” titolare di almeno una poltrona, contenente 5 apri scatole da tonno o sardine, dato che, forse, non avendone uno a disposizione, non sono riusciti ad aprire il tetto della Camera. 

A tutt’oggi non ho avuto conferma dalle Italiche Poste dell’avvenuta consegna. Tornando a noi, come vedete, in questo articolo non ci sono offese, ma Critiche per mancato operato da parte di una casta, chiaramente non eletta da un popolo, che si trastulla giocando con problematiche a volte molto delicate e pericolose, che sono lì con una canna da pesca in mano, non sapendo neanche che pesci prendere. 

La morale di tutto questo è molto più pesante di quello che si possa pensare. Noi siamo lontani da quei problemi, ma dovremmo in qualche modo cercare di dare un supporto a quegli italiani che quotidianamente cercano di capire, ma non vedono soluzioni, perché per un loro stupido errore credettero di mettere lo Stato in mano a chi sapeva. E chi sapeva “ha saputo”… ora metteteci un po’ una toppa se sapete come si fa. 

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