Qualche settimana fa, un presidente di un Comites in Australia che risulta anche essere il locale segretario politico del Partito Democratico, ha voluto approfittare della diretta su piattaforma per lanciare quello che è apparso essere l’ennesimo attacco ad una testata italiana edita all’estero, definita in senso dispregiativo ‘un giornale di famiglia’.
Il presidente non è nuovo a queste uscite fuori copione, visto che già una volta ha votato contro i contributi pubblici alla medesima testata, con la motivazione che la linea editoriale della redazione non era affine alla sua linea politica.
Sì, perché gli esponenti di una certa sinistra oltre a credersi superiori ai comuni mortali non hanno mai smesso di perseguire con ogni mezzo a loro disposizione coloro che nutrono opinioni diverse, e almeno in questo aspetto, il nostro amato presidente-segretario sembra proprio fare parte di questa corrente.
Di testate giornalistiche in lingua italiana all’estero, cosiddette ‘di famiglia’, se ne intravedono un po dappertutto, basta fare una sbirciatina su internet.
Dagli anni 50, in Tunisia, la famiglia Finzi partendo da Giuseppe, il figlio Elia e la moglie Lea, i nipoti Claudio e Silvia pubblicano il Corriere di Tunisi.
Silvia è stata candidata del Partito Democratico alle elezioni del 2013.
Di nomi di famiglie e di capifamiglia che compaiono sono pieni i tabulati ministeriali.
Anche in Australia, le consegne di un importante gruppo editoriale sono passate dal padre ai figli qualche anno addietro e questo eclatante fatto non ha rappresentato né un mistero né tantomeno viene tuttora messo in discussione. Per gli attuali dirigenti del Pd, il problema non sussiste nei casi in cui la stampa si schiera a favore di personaggi che scelgono di fare politica, anzi, si elogiano le storie delle famiglie immigrate che grazie al duro lavoro hanno saputo offrire un contributo alla nazione straniera attraverso la stampa. La solita manfrina!
Ha detto bene un giornalista storico di una sinistra di altri tempi, Michele Santoro, intervenendo ad una trasmissione su La7 e auspicando al Pd di saper presto voltare pagina e mettere alla porta “una casta di amici che si vedono tra di loro e si eleggono tra di loro.”
Alla domanda del conduttore Giovanni Floris sulle qualità dei dirigenti del Partito Democratico, Santoro ha risposto, “ma secondo te hanno il carisma per poter essere dei leader? Non ce l’hanno! Il Pd è un partito fatto di mogli, di mariti, di nipoti, di figli…”, alla faccia della professionalità.
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