Adesso abbiamo tutti il telefonino intelligente e l’internet super-veloce… ma agli inizi della mia vita australiana, negli anni ’60, per ricevere notizie dall’Italia bisognava aspettare che l’aereo dell’Alitalia portasse i giornali che i passeggeri lasciavano a bordo, oppure aspettare una settimana dal giornalaio di King Cross.
Pasquale Fabreschi, che aveva appena litigato con Evasio Cosanzo, direttore de La Fiamma, cominciò a stampare un giornale nella sua tipografia a Stanmore.
Praticamente era un’impresa a due: lui batteva gli articoli alla linotype e preparava i cliché delle poche fotografie che ci potevamo permettere e io, fresco dall’Italia e già collaboratore di Esaurito, il mensile di Bruno Buttini, scrivevo gli articoli, organizzavo le interviste, inventavo le rubriche, componevo i titoli e impaginavo. E il lunedì mattina Pasquale, nella sua rumorosissima macchina da stampa pre-guerra, dove i fogli venivano puntati a mano uno alla volta, stampava quegli otto fogli in bianco e nero.
Era una vera festa quando Emilia veniva a distoglierci dal nostro lavoro perché la pasta era pronta: sempre e solo rigatoni al burro…
Il solo cruccio di Pasquale era quello di uscire con il giornale, che aveva battezzato La Gazzetta del Compratore, prima de La Fiamma e prima della trasmissione radio di Mamma Lena alla 2KY, con i risultati delle partite di calcio giocate in Italia.
Con il favore del fuso orario, in teoria e via radio, si potevano ricevere i risultati della domenica sera italiana, che qui a Sydney era già lunedì mattina.
In teoria… in pratica la cosa era ben più complessa. Pasquale disponeva di una vecchia radio militare a onde corte, dove si inseriva un cassetto per cambiare lunghezza d’onda e, con la cuffia, si poteva ricevere un disturbatissimo segnale radio dal programma RAI notturno dall’Italia. Tutto ciò se il tempo era bello… invece se pioveva o era nuvoloso, il segnale già disturbatissimo di suo, diventava impercettibile… e bisognava tirare ad indovinare cosa il cronista avesse detto.
Quel lunedì mattina, come tutti i lunedì alle ore 3,30, ero intento a trascrivere le radiocronache delle partite e i risultati finali. Finché si trattava di radiocronaca, la fantasia sopperiva all’informazione esatta, ma quando si trattava di risultati bisognava stare molto attenti, anche perché nessuno ripeteva il risultato che poteva suonare così: a Mil… crack crack… no Bo crack crack bat crack crack Mila crack crack due a crack ze crak crack… Che, con un po’ di fantasia trascrivevo così: a Milano, Bologna batte Milan 2-0.
Era il 27 dicembre 1970 e quel lunedì pioveva a dirotto.
Corso aveva segnato al decimo minuto, quindi l’Inter conduceva 1 – 0. Il resto erano solo crack sempre più forti. Verso la fine del primo tempo Nicolò Carosio menziona Sandrino Mazzola e Facchetti… e poi niente più. Secondo i miei calcoli la partita volgeva al termine, quando, tra un crack e l’altro, chiaramente sento solo che “Boninsegna entra in area e tira…“ poi… ancora ed esclusivamente crack crack fino alla fine.
Pasquale era pronto alla linotype. Io dettavo e lui batteva i tasti, le righe di piombo fuso si allineavano sul vantaggio. Poi, alla fine, venne la cronaca di Inter – Juventus… dove, l’Inter aveva dominato, segnando prima con una magia di Corso su calcio di punizione, che mi ero inventato, ma Corso segnava sempre su calcio di punizione e, a tre minuti dalla fine, Boninsegna con un tiro a fil di palo aveva siglato il raddoppio. Risultato finale Inter batte Juventus 2 – 0.
Ovviamente senza dire al buon Pasquale che, forse e probabilmente, Boninsegna aveva segnato…
Dopo il consueto piatto di rigatoni al burro preparati da Emilia, con la stationwagon di Pasquale abbiamo fatto il giro di tutti i negozi di Leichhardt e dintorni per distribuire le copie del giornale.
I lettori, al Bar Sport, già commentavano i risultati della domenica sportiva italiana, incluso il 2 – 0 di Inter – Juventus…
Tornati alla tipografia di Pasquale, la Southern Cross Press, il telefono squillava incessatemente. Pasquale alzò il ricevitore:
La prima telefonata era di Dino che stava preparando il Giornale Radio della trasmissione di Mamma Lena e non aveva percepito il risultato di Inter – Juventus…
– Inter batte Juventus 2 a zero – fieramente informa Pasquale – hanno segnato: Corso al 10.mo del primo tempo e Boninsegna all’84.mo minuto!
– E se Boninsegna non ha segnato? – continuavo a chiedermi, con l’aggiunta di – e se la Juventus avesse pareggiato?
Poi fu la volta di Domenico e poi Rocco: stessa damanda e stessa risposta.
Mercoledì arrivava il volo Alitalia e con esso, i giornali italiani abbandonati a bordo…
– Ma guarda che scandalo – esclama Pasquale sfogliando avidamente l’Avvenire.
Sentivo un groppo alla gola:
– La Juve ha pareggiato? – mi chiedo.
– In Italia hanno apporovato il divorzio – esclama scandalizzato Pasquale.
– Meno male – mi tranquillizzo aprendo la Gazzetta dello Sport.
– Il divorzio è una catastrofe – rincara la dose Pasquale pensando che il mio “meno male” fosse rivolto alla notizia della legge appena approvata.
– Meno male – ripeto dopo aver consultato la Gazzetta dello Sport – Inter batte Juventus due a zero.
– Ma questo già lo sapevamo – ribatte ignaro del mio dramma il buon Pasquale.
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