L’Annuale celebrazione del 4 novembre, quest’anno si è tenuta all’interno della chiesa di San Fiacre a Leichhardt, invece che sul piazzale antistante dove anni addietro venne eretto un ceppo granitico a ricordo delle Associazioni d’Arma.
Il tempo inclemente con folate di vento gelido, scrosci di pioggia e il giorno feriale, non hanno impedito ad una discreta rappresentanza di ex militari e simpatizzanti di partecipare alla cerimonia commemorativa.
La celebrazione, come sempre, è iniziata con una breve cerimonia che prevedeva la deposizione di una corona portata da tre rappresentanti d’Arma: il Carabiniere Chris Ziino, il Marinaio Riccardo Montrone e l’Alpino Gianfranco De Zotti.
Padre Severino ha benedetto la corona e pronunciato alcune parole per ricordare l’importanza e il significato della giornata per gli italiani e soprattutto per le persone che hanno servito nelle Forze Armate.
Purtroppo assente il rappresentante dei bersaglieri per motivi di salute. Ma, filosoficamente, il Commendatore Antonio Bamonte, cerimoniere per l’occasione, ha commentato con un “pochi ma buoni”.
A seguire, il Coordinatore dei Carabinieri d’Australia ha continuato:
“Buongiorno anche a nome dei miei colleghi – ha pronunciato dal pulpito il Comm. Antonio Bamonte – Grazie a tutti per la vostra partecipazione a questa giornata del 4 novembre nella quale festeggiamo non solo tutte le forze armate, ma anche la fine della Prima Guerra Mondiale 1914-18. Il nostro ringraziamento va a tutti voi, distinti ospiti, per aver accettato il nostro invito a partecipare a questa importante giornata per la storia Europea ed italiana che fa rivivere in noi l’orgoglio di essere italiani.
Un saluto anche a Jack Patanè, che ogni anno partecipava con il suo sassofono e ci allietava con l’Inno Nazionale e “il Silenzio”. Purtroppo, ieri sera è stato ricoverato in ospedale. Speriamo sia solo un breve acciacco passeggero e ci auguriamo di rivederlo, arzillo come sempre, l’anno prossimo assieme a tutti voi.
Ottimo e accorato l’intervento di John Sidoti, membro parlamentare per Drummyne, che ha ricordato l’importanza per la pace, particolarmente in questo periodo di grande tensione nel mondo. “Sono momenti come questi – ha continuato Sidoti – che bisogna lavorare per la pace, non permettere il proliferarsi di conflitti che potrebbero avere conseguenze catastrofiche”.
Sidoti ha pure ricordato l’importanza che, per un italiano di seconda generazione come lui, queste celebrazioni suscitano.
A seguire, il Comm. Bamonte ha letto un messaggio del Senatore Francesco Giacobbe, impossibilitato a partecipare:
“Carissimi rappresentanti d’Arma, grazie per il gentile invito, purtroppo in quei giorni sarò ancora in Italia e quindi non potrò partecipare alla funzione del 4 novembre. Questo mi rammarica molto perché la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è una giornata che ha un sapore particolare per tutti noi immigrati che vivono all’estero. Non solo commemoriamo gli uomini e le donne che hanno contribuito con il loro sacrificio a rendere L’Italia è una repubblica libera, unita e solidale, ma celebriamo quel legame d’amore indissolubile che ci unisce alla nostra Patria, alle nostre origini.
Attraverso le ricorrenze repubblicane, che voi associazioni d’Arma celebrate con puntualità e dedizione anche all’estero, riviviamo l’orgoglio di essere italiani” ha letto Antonio Bamonte.
Dopo la cerimonia, parte degli intervenuti si sono dati convegno nella nota pizzeria di Norton street, “Il Cugino” dove le celebrazioni sono continuate in a tavola. Buona la compagnia con la partecipazione di Maurizio Aloisi, Concetta Perna, Giancarla Montagna… e altri. Ma in particolare di Antonio che, una volta ogni tanto, sono riuscito a scroccargli un pasto.
Ottima la pizza e “favoloso” il risotto alla marinara preparato dalla cucina sotto la direzione dell’immortale Amabile Pignattaro, in arte Bill. È mancato un bicchiere di buon bianco… ma, ancora una volta, non si può avere tutto dalla vita.
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