Le parole per il titolo le ho prese a prestito da una vecchia canzone della prima emigrazione italiana, quando partivano stipati su navi bestiame per cercare fortuna. Terra straniera, una canzone resa famosa da Claudio Villa, cantata negli anni da Narciso Parigi, Luciano Virgili, Luciano Tajoli, Giorgio Consolini, Connie Francis… Terra straniera… Quanta malinconia!
Oltre alla mamma lontana, c’era ancora quell’amore per una terra che non poteva darti il pane, ma non ti lasciava dormire in pace per la nostalgia.
Mamma …
io morirò di nostalgia
se non rivedo te …
e l’Italia mia!
Ne sono passarti di anni, ne è passata acqua sotto il ponte di Brookling prima e l’Harbour Bridge dopo, ma questa nostalgia mi è tornata vedendo una signora appendere una bandiera italiana alla statua di Dante al Forum.
Dante pare guardare lontano, all’altra parte della Norton Street piena zeppa di gente per celebrare la “Festa italiana” voluta dal comune di Leichhardt.
Eppure qui siamo al Forum dove c’è anche un Centro Culturale Italiano… sembra il deserto dei tartari.
Avevo promesso ad Ernesto Meduri, proprietario di un negozio di abbigliamento sportivo, una vista per fotografare lui con la folla di acquirenti. Ernesto l’ho trovato… dei clienti nemmeno l’ombra.
Ma, dico io, che senso ha divedire in due la Norton Street e fare la festa solo nella metà più lontana dalla Parramatta Road, dove c’era la vera Little Italy del Passato? Lasciare fuori la mezza strada dove c’era il Bar Sport, il Pan Roma di Tony Villanti e il Rugantino di Nando, la pasticceria con i più buoni Babà d’Australia, le Assicurazioni Generali dove lavorava Ariella, Foto Pucci, il barbiere italiano, il ristorante La Fontana, il magazzino delle bomboniere, il negozio dei fiori di Titti, negozi di generi alimentari e agenzie viaggio, come quella dell’amico Vince Cammareri, la Casa d’Italia, l’Academy Montessori, il Palace cinema di Zeccola, la pizzeria Moretti, il sarto Adamo, Toni & Guy, la Biblioteca Comunale, la gelateria di De Luca, il mio ex dottore Trincali, la Speedimpex dove potevi comprare tutte le riviste e giornali italiani, del dentista Amato poco distante, dove Caterina faceva le tasse prima, John Stillone poi e Giocobbe le fa adesso, O’Hare dove speriamo di andarci più tardi possibile… e dove ho abitato io quando con Fabreschi stampavamo la Gazzetta e con Bruno la pubblicazione mensile Esaurito… due stanze con servizi e balcone al primo piano per l’esorbitante affitto di undici dollari alla settimana…
Quanta tristezza e quanta malinconia vedere questa Leichhardt tagliata fuori, dimentica o volutamente abbandonata. Difficile capire il perché.
Eppure, oggi risulta difficile credere che questa zona sia stata la culla dell’italianità a Sydney, dove potevi sorbirti un caffè, un gelato, una granita, fare la spesa e trovare i salami, e tra i salami anche gli amici… dove potevi trovare “anche” l’olio d’oliva, liquido sconosciuto dagli australiani del tempo.
E dell’insegna “Little Italy” nemmeno l’ombra, nonostante qualche imbonitore della comunità me l’aveva promesso. Niente, dileguata l’insegna e spariti i riferimenti a “Little Italy” anche dai discorsi di prammatica…
Ora la Norton street Sud si è finalmente ricongiunta con la Norton street Nord, tolte le transenne è ritornato il traffico caotico con i controllori per i parcheggi caparbiamente all’opera.
I ristoranti Sushi, greci, indonesiani e cinesi riaprono i battenti e dai pennoni del Municipio sventolano le solite bandiere, tranne la bandiera italiana che a dir il vero, non ha sventolato nemmeno domenica scorsa per l’arrivo dell’ambasciatore.
Ma, forse, non tutti i mali vengono per nuocere e il mancato ritrovamento dell’oggetto misterioso potrebbe essere l’occasione per fare un’altra targa, magari cambiando nome… da Little Italy, proporrei Via Roma, oppure se vogliamo mantenere lo stile stradario locale The Roma Avenue…
Forse no. I calabresi si ribellerebbero, a buona ragione, perché furono i pescatori di Bagnara Calabra a trasferirsi da queste parti e “parcheggiare” la barca fuori fuori dall’ex APIA Club prima che diventasse una sala da matrimoni.
Ma chi era Norton, da meritarsi una strada? James Norton è stato un avvocato e figura pubblica nel primo New South Wales coloniale. Arrivò a Sydney nel settembre 1818 dove fondò il primo studio legale della Colonia Britannica. Mise le mani su una tenuta di 30 ettari nell’attuale Leichhardt dove coltivava fiori e piante pregiate…
Strano, conosco molti abitatori di Griffith che coltivano piante pregiate, ma a nessuno di loro hanno mai dedicato una strada.
Ma seriamente, possibile che questa targa sia svanita?
Procediamo con ordine: consegnata durante un rinfresco a base di arancini alla Town Hall di Leichhard dal sindaco Byrne al console di Sydney che, al momento della consegna, si era già dileguato. Un sindaco imbarazzato l’ha poi riconsegnata al senatore Giacobbe che a sua volta l’ha passata all’allora leader dell’opposizione ed ora primo ministro Anthony Albanese. Alla festa di Norton street Anthony mi ha assicurato che non se l’è portata a casa lui… e allora dov’è?
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