Vogliamo essere seri? Smettiamola!

Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono

Questo è l’inizio di una bellissima canzone di Giorgio Gaber, che racchiude un poi il senso del mio pensiero di questa settimana.

Nel febbraio del 1992 viene approvata una legge che marca un punto di svolta per le sorti degli italiani all’estero.

“Prima di questa data, i cittadini italiani che si trasferivano all’estero erano costretti a rinunciare alla cittadinanza italiana per ottenere quella del Paese in cui risiedevano. Perdendo la cittadinanza italiana perdevano tutti i diritti ad essa connessi. La legge numero 91 del 5 febbraio 1992 segna una svolta epocale per i cittadini italiani all’estero perché permette loro di acquisire la doppia cittadinanza. Si tratta del primo grande passo per il riconoscimento della comunità di italiani che vivono fuori dai confini nazionali, all’articolo 11 stabilisce che “Il cittadino che possiede, acquista o riacquista una cittadinanza straniera conserva quella italiana.

La maggior parte degli italiani che si videro privati della cittadinanza originaria non avevano idea di quello a cui stavano rinunciando. Prendevano la nazionalità del Paese in cui avevano aperto la loro azienda o negozio perché era un requisito fondamentale per poter gestire gli affari, ma spesso non venivano informati delle conseguenze. E anche se lo erano, siccome era per lavoro, non avevano possibilità di scelta, non poteva essere altrimenti. D’altronde erano tutti migranti economici, persone che lasciavano l’Italia per avere un futuro lavorativo ed economico migliore

La scorsa settimana, come del resto capitato anche all’Inizio delle scorse legislature, il senatore Giacobbe, ha presentato in parlamento il suo disegno di legge per la cittadinanza degli italiani all’estero, ormai è come Natale, sai che viene il 25 dicembre, e dura giusto una giornata, lo aveva promesso in campagna elettorale che si sarebbe adoperato, del resto anche nelle precedenti elezioni, 2013, 2018 e ovviamente nel 2022, però c’è un fatto, che nelle precedenti legislature non c’è stata mai discussione, anche durante il governo Conte II e Draghi dove il PD era in maggioranza, paladini dei diritti civili a senso unico, vogliono la cittadinanza per gli stranieri in Italia ma mai hanno affrontato la questione degli stranieri italiani all’estero.

Voglio ricordare che il senatore Giacobbe il 26 giugno 2018 presentò lo stesso disegno di oggi e l’iter non è mai partito, per essere chiari assegnato ma non e mai iniziati l’esame, ovviamente finita la legislatura finisce tutto e si ricomincia da capo.

Del resto anche il COMITES locale si sta interessando della questione che ormai va avanti da decenni, dimenticando che ci sono problemi più urgenti, rinnovare un passaporto al Consolato di Sydney e come andare a Lourdes, eppure i COMITES dovrebbero cercare di portare all’attenzione e assistere gli italiani sul territorio, evidentemente le priorità di questo COMITES sono altre.

Vogliamo essere seri?

Vogliamo dirci la verità, o continuiamo a perdere in giro gli italiani?

Nel febbraio del 1992 viene approvata una legge che marca un punto di svolta per le sorti degli italiani all’estero.

Vogliamo dire che questa problematica non verrà risolta, almeno non in questa legislatura?

Anche perché questo governo sembra che degli italiani all’estero non gli ne frega nulla, avevano promesso un ministero ad hoc e invece non hanno nemmeno nominato un sottosegretario, come pensa Giacobbe di poter aprire la discussione se non sono stati capaci quando erano al governo ?

Vogliamo dire agli italiani che purtroppo questa problematica c’è la porteremo come il segreto di Fatima per altri decenni?

Il motivo non è politico ma semplicemente economico finanziario, non ci sono le coperture, e infatti il ministro delle finanze non riesce a calcolare il costo di questa riapertura dei termini, una questione che non riguarda tanto i cittadini italiani in Australia ma bensì i nostri connazionali in Sud America, altro che barconi, noi sappiamo che la vita sociale ed economica di quei paesi è completamente diversa dalla nostra che viviamo in Australia. 

La scorsa legislatura avevamo un sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani all’estero, il senatore Merlo, tra l’altro eletto proprio in Sud America, non ce riuscito lui con il duo peso politico come pensa Giacobbe di poter risolvere la questione?

Voglio solo dire ai vari giornalisti radio che intervistano i vari rappresentanti all’estero, perché non fate queste domande?

Diciamoci tutta la verità, i nostri due rappresentanti eletti nella nostra circoscrizione si faranno altri 5 anni di vacanza romana, perché con un Pd allo sfascio e all’opposizione come pensano di poter portare al termine tutte le istanze che ripeti non sono riusciti quando erano in maggioranza?

Chiudo con la canzone di Gaber, che da il senso di tutto il discorso, li avere votati, ora teneteveli, voi poveretti continuerete ad ascoltare la solita musica, e a far prendere in giro.

Sarà che gli italiani

Per lunga tradizione

Son troppo appassionati

Di ogni discussione

Persino in parlamento

C’è un’aria incandescente

Si scannano su tutto

E poi non cambia niente…

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