La rabbia dei piccoli imprenditori dell’Italian Forum di Leichhardt sembra inarrestabile, visto che per loro nulla è cambiato, anzi per alcuni, la loro immagine commerciale sarebbe stata travolta dalla vendita inaspettata del Centro Culturale e della Piazza all’immobiliare Redstone.
“E che dire degli imprenditori che hanno faticato a causa della mancanza di traffico pedonale per il mancato rispetto del Public Covenant? Ora, con la notizia della vendita (alcuni dettagli dei quali, compresi i progetti futuri, rimangono avvolti nel segreto), molti nella comunità credono erroneamente che l’intero Forum sia stato venduto, compresi i lotti residenziali e commerciali e questo sta avendo un impatto sul traffico pedonale per gli imprenditori,” ha aggiunto Nick Viner.
L’agente immobiliare Redstone avrebbe presentato al CoAsIt un’offerta per la vendita del Centro Culturale, la Piazza e un’immobile sito nell’adiacente Norton Street per 11 milioni di dollari. Nel 2014, l’organizzazione italiana era entrata in possesso del complesso con soli 2.8 milioni a causa del fallimento della passata compagnia Italian Forum Ltd.
L’inaspettata vendita ad un imprenditore privato avviene mentre da alcuni anni si parla di un rinnovamento di quella che dovrebbe essere la Little Italy della metropoli di Sydney, situata tra Marion Street e Norton Street a Leichhardt.
“Abbiamo un’occasione d’oro per migliorare tutto in questo momento, e cosa otteniamo? Una vendita avvolta nel segreto senza piani divulgati o alcuna comunicazione con le principali parti interessate. Spero vivamente che il nuovo promotore immobiliare risolva la questione e rispetti il Covenant. Ma questa è solo una speranza,” ha aggiunto Viner.
Ulteriori commenti sono giunti anche in merito alle parole di Thomas Camporeale, Direttore Generale del CoAsIt, riportate lo scorso 5 aprile 2023 dal Sydney Morning Herald. “Noi [Co.As.It] abbiamo lottato duramente per acquistarlo. Ma suppongo che ora, dopo otto anni, ci siamo resi conto che è necessaria una strategia più ampia e non possiamo fornire quella strategia più ampia. Semplicemente non è il nostro pane quotidiano,” avrebbe affermato Thomas Camporeale.
Viner, che è proprietario di un’agenzia immobiliare all’interno della parte commerciale dell’Italian Forum, si è visto rimborsato il biglietto per partecipare al Ballo Nazionale Italiano organizzato dal CoAsIt senza alcuna motivazione.
L’ex membro del comitato strata commerciale è tornato a porre molteplici domande sul proprio canale social su come si sia arrivati alla situazione attuale.
“Perché il CoAsIt ha acquistato [il Centro Culturale e la Piazza] con l’intervento di Darcy Byrne e del Leichhardt Council quando molti come Ron Reynolds e Sol Michael nel 2014 dicevano che non erano le persone adatte?” “Io mi sono reso conto della situazione e ho venduto. Il costo per i proprietari commerciali è stato enorme a causa della decisione di venderlo [al CoAsIt] in primo luogo.
L’acquirente avrebbe dovuto essere qualcuno il cui core business era l’intrattenimento. Anche se Actors Center l’avesse acquistato, avrebbero potuto fare un lavoro migliore nell’organizzazione di eventi pubblici e nel processo, dando formazione pratica ai loro studenti,” ha dichiarato Charu Hurria. Josephine Di Francesco ha lanciato una campagna di sensibilizzazione affinché venga riconosciuta la presenza dei piccoli imprenditori all’interno del Forum e si possa continuare a mantenere in vita le loro attività commerciali.
“I lotti commerciali e residenziali dell’Italian Forum non sono stati venduti. Continuano ad essere di proprietà e a gestione privata. Questo non cambierà. Ristoranti e rivenditori continueranno ad operare ‘business as usual’ e non saranno rilevati dagli sviluppatori immobiliare in nessun momento. Solo un lotto è stato venduto, quello del Centro Culturale,” ha dichiarato Di Francesco.
Be the first to comment