Già nei decenni immediatamente successivi all’invenzione dei fratelli Lumière del cinematografo come sviluppo della fotografia, il panorama della nascente industria cinematografica australiana è costellato di nomi italiani. Senza voler qui dilungarci con dettagliate informazioni che possono essere reperite negli scritti di Gaetano Rando e di Gino Moliterno, ci limitiamo a segnalare i vari Humbert e Antonio Pugliese, Ernesto Crosetto, Joe Valli, Charles Zolli e Armando Lionello.
Nel dopoguerra poi, dopo quasi un ventennio di monopolio delle produzioni anglo-statunitensi, tra gli anni ’60 e ’70 compaiono due film ormai divenuti “cult” che narrano l’epopea migrantizia italiana in Australia: They’re a weird mob (1966), una produzione anglo-australiana diretta da Michael Powell tratto dall’omonimo romanzo di J.P O’Grady e il nostro Bello onesto emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971) di Lugi Zampa con A. Sordi e C. Cardinale nei ruoli di protagonisti.
Ma volendo circoscrivere il resoconto alle produzioni downunder che vedono protagonisti gli italiani, nello stesso periodo un nome spicca sopra ogni altro per il contributo dato all’emergente industria cinematografica australiana, quello di Giorgio Mangiamele.
L’Istituto Italiano di Cultura è lieto di presentare, in collaborazione con Palace Cinemas e con il N.F.S.A. (National Film and Sound Archive) un evento dedicato al regista italo-australiano, il A Day with Giorgio Mangiamele.
Il tributo avrà luogo presso il Cinema Chauvel a Paddington il 22 luglio 2023 con inizio alle 16.00. Dopo il saluto del direttore dell’Istituto, Paolo Barlera, seguirà la proiezione di Ninety Nine percent (1963). Seguirà una tavola rotonda incentrata sui vari aspetti della produzione cinematografica di Mangiamele, sul suo contributo all’industria australiana del cinema e sui temi a sfondo sociale dei suoi film a cui parteciperanno Gino Moliterno, Geoffrey Gardner e Quentin Turnour.
Dopo la tavola rotonda e una breve pausa conviviale, il pubblico potrà assistere alla proiezione di Clay (1965).
Tutta la produzione di Mangiamele è caratterizzata da uno “stile visivo poetico che combinava il suo già evidente umanesimo con la capacità di catturare la vita interiore dei suoi personaggi. I suoi film rappresentavano l’isolamento, l’alienazione e gli incontri con il razzismo che potevano essere parte dell’esperienza della migrazione in Australia negli anni ’50 e ’60.“ (G. Shirley).
In Ninety Nine percent, unica commedia nella sua produzione, Mangiamele narra le tragicomiche vicende di un vedovo, padre di un ragazzino, che per acquietare le critiche del preside che lo accusa di non badare al ragazzo, decide di acquistare un’inserzione sul giornale alla ricerca di una donna che lo sposi e lo aiuti nel sostegno al figlio.
In Clay viene narrata la vicenda di un evaso che trova ricovero presso una sorta di comune artistica in cui vivono un uomo con la figlia e un giovane innamorato della donna. L’arrivo dell’intruso scatena la gelosia del pretendente, con effetti tragici. Dopo aver studiato Belle Arti a Catania, Produzione cinematografica presso la Polizia Scientifica di Roma e Giornalismo all’Università Pro-Deo di Roma, Giorgio Mangiamele (1926-2001) arrivò in Australia come migrante nel 1952 e l’anno successivo iniziò a girare il suo primo lungometraggio, Il Contratto (The Contract, 1953). Questo e i suoi successivi cinque film Unwanted (1958), The Brothers (1958), due versioni di The Spag (c.1960 e 1962) e Ninety Nine Per Cent (1963) furono incentrati sulle difficoltà incontrate dai migranti nel processo di integrazione nel nuovo paese. Dalla seconda versione di The Spag in poi, Mangiamele sviluppò un suo particolare stile che i critici definiscono come capacità di trasposizione poetica sul materiale filmico da lui prodotto. Questo stile, ampiamente sviluppato nella sua unica commedia, Ninety Nine Per Cent, ha raggiunto la sua forma più perfetta in Clay (1965), che rappresentò l’Australia al Festival di Cannes nel 1965. Dopo Clay, Mangiamele incontrò notevoli difficoltà a raccogliere fondi per i tipi di film che voleva realizzare. Il suo film di fantascienza Beyond Reason (1970) non riuscì a inserirsi nel circuito commerciale nonostante la distribuzione da parte della Columbia Pictures, e i suoi film finali furono documentari promozionali ed educativi per l’Ufficio informazioni della Papua Nuova Guinea. Ma fino alla sua morte, Mangiamele non ha mai smesso di scrivere e di progettare ulteriori lungometraggi. Giorgio Mangiamele lascia un’eredità duratura non solo come poeta del cinema coraggioso e determinato, ma anche come qualcuno che ha continuato a fare film di finzione in un momento in cui molti nell’industria cinematografica australiana lo consideravano impossibile. Il National Film and Sound Archive di Canberra ha reso omaggio a Mangiamele restaurando cinque suoi film e avviando e collaborando alla realizzazione del cofanetto DVD da parte di Ronin Film (https://www.roninfilms.com.au/)
Relatori:
Geoffrey Gardner
Geoffrey Gardner è un ex direttore del Melbourne Film Festival e da molti anni è un entusiasta produttore e promotore del cinema australiano. È fondatore e presidente del Comitato Organizzatore di Cinema Reborn, un festival annuale dedicato alla presentazione di classici del cinema restaurato. Gardner è stato consulente del Sydney e del Brisbane Film Festival e degli Asia-Pacific Screen Awards.
Gino Moliterno
Gino Moliterno è Honorary Senior Lecturer in Film Studies presso la School of Literature, Languages and Linguistics dell’ANU, Canberra. Nel corso della sua lunga carriera accademica i suoi interessi di ricerca hanno spaziato a Dante Alighieri e Giordano Bruno al cinema contemporaneo italiano ed europeo. Nel 2011 è coautore (con Gaetano Rando) di Celluloid Immigrant: Giorgio Mangiamele Italian Australian Filmmaker, e più recentemente ha pubblicato un’edizione aggiornata e ampliata del suo Dizionario storico del cinema italiano (Rowman e Littlefield, 2021).
Quentin Tournour
Quentin Turnour è Assistant Manager of Film Preservation presso la National Archives of Australia’s Audiovisual Preservation Section di Sydney. Fra uk 2995 e il 2014 Turnour è stato il primo responsabile della programmazione dell’Arc Cinema del National Film and Sound Archive di Canberra. Ha lavorato sia freelance che come consulente come programmatore cinematografico, archivista e storico per molte istituzioni e agenzie di cultura cinematografica australiane dalla fine degli anni ’80, tra cui per la Melbourne Cinémathèque Inc. tra il 1991 e il 2005.
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