Il sommelier dalle origini siciliane

L’intervista al Prof. Archeologo. Flavio Castaldo si presenta peculiare e interessante fin dal principio. Lo intervistiamo sul web e ciò che ci colpisce è la sua sensibilità e pacatezza. È un giovane insegnante di latino e greco, nativo di Napoli e originario di Pomigliano D’Arco (Avellino). Laureato in lettere classiche ad indirizzo Archeologico è specializzato in Archeologia della Magna Grecia. Avendo anche origini siciliane da parte del padre, si dichiara subito innamorato della Sicilia, dei riti e tradizioni siciliane.

Durante il pre/post laurea, collaborando con il Dipartimento di Archeologia classica, ha partecipato a diversi convegni ad Agrigento, Caltanissetta e l’Università di Catania. Riguardavano gli studi di Archeologia classica, in particolare la ceramica appurata. Già dal Dottorato si è occupato degli oggetti greci della ceramica greca antica.

In seguito nel 2006 ha iniziato il percorso dell’insegnamento. C’è da sottolineare che Flavio è sposato con Antonella Lonardo, anche lei docente di latino e greco, con la stessa laurea. Antonella è una donna in gamba, che per più di due anni ha lavorato in Sicilia, come ricercatrice, per gli scavi di Gela e Giardini Naxos, prospiciente a Taormina. Flavio definisce meraviglioso quel periodo e quel luogo.

In seguito si sono trasferiti nella terra del nonno di Antonella. È stato coraggioso “trasbordare” da una città con 50.000 abitanti come Napoli, ad un paesino come Pomigliano di 2000 abitanti. Lì, Antonella, insieme alla sorella, gestisce ed è proprietaria di un’azienda vinicola importante e delle “Cantine Lonardo”. Da qui l’idea di occuparsi del mondo del vino nell’antichità.

Aiutando la moglie, Flavio ha potuto minuziosamente conoscere la lavorazione del vino, facendo una ricerca sulle metodologie attuali, comparate con il mondo antico. Ha coltivato l’idea di scrivere libri di discreto successo: “Archeologia dei vini in Campania” ed. Archeologiattiva anno 2012, “Storie di vini e di Vigne intorno al Vesuvio” ed. Intramoenia anno 2016, “Ulisse e Polifemo, viaggio tra cibo e vino in Magna Grecia” ed Delta3 anno 2019, “Racconto di una corsa nella terra del vino” ed. Martin Eden anno 2023.

In “Ulisse e Polifemo” parla molto della Sicilia, unica terra dell’Occidente menzionata nel poema di Omero, come cita testuale Castaldo. Siracusa, presente nell’Odissea, comprova l’esistenza già al tempo di Ulisse. Nel suo libro dà ampio spazio al mondo del vino con Omero. Dalle sue cantine assaggi non solo agli italiani, ma anche a chi è proveniente da altre parti del mondo, Inghilterra, America e Australia. Si ricorda, in particolare, di un australiano, che assaporando il vino ha ricordato l’Aglianico, presente anche in Australia. Evidente che qualche emigrato ha voluto che in quella terra si ricordasse ancora l’Italia.

Flavio riferisce che la moglie, come produttrice esporta tantissimo in America. Il suo legame con gli Stati Uniti è fortemente affettivo. Un fratello ed una sorella del padre erano emigrati molti anni fa a New York. È straordinario il legame parentale, mai staccato… Ora c’è la discendenza che più volte è giunta in Italia, così come Flavio è stato ospite dai cugini in America.

Il Prof. vive in provincia di Avellino, terra ricca di storia e nota per le guerre sannitiche. A Taurasi c’è un piccolissimo Museo, all’interno di un castello del XII sec., ci sono due sale da lui allestite. In una di esse c’è del materiale del 7000 a.C. risalente al neolitico; in un’altra materiale del 5° sec. d.C.

È stato socio fondatore, Vicepresidente Nazionale, Presidente dei Probi Viri e Consigliere Regionale dell’Associazione Nazionale Archeologi. Diplomato Associazione Italiana Sommelier collabora da anni con l’azienda vitivinicola Cantine Lonardo.

Insegna lettere presso il “Liceo Classico Colletta di Avellino”, sezione distaccata di Pietradefusi. È direttore del Museo Archeologico di Carife e del Museo Archeologico di Taurasi e socio dell’Associazione Arteologica, finalizzati ai servizi museali.

È stato più volte a New York, sia per ragioni affettive che per lavoro ed è stato acclamato, per la sua opera di Archeologo, nella trasmissione radiofonica Sabato italiano di Radio Hofstra University di New York. Ospite presso la radio condotta dalla giornalista Josephine Buscaglia Maietta, è ancora oggi menzionato, perché personaggio di eccellenza, come i vini Lonardo.

Oltre ad insegnare, si impegna a fare progetti per promuovere e valorizzare il Museo. Per la scuola-lavoro o pcto collabora con gli allievi delle sue classi V, III e I per il progetto scuola-museo. Ai suoi allievi dona il suo carisma e la sua passione per l’insegnamento.

Tra i suoi hobbies c’è il podismo. È appassionato e membro dell'”Amatori Podismo Benevento”. Per amore si è trasferito con la famiglia in un piccolo paese ed è sposato da 19 anni. Ha due figli, Maria Sofia e Giuseppe Alessandro. Vuole augurare agli italiani all’estero di non scordare le proprie origini. Di mantenere viva anche la lingua italiana, che non va mai accantonata, per non essere dimenticata.

La nostra intervista si conclude con un appello di Flavio, affinché chi è emigrato possa tornare in quei piccoli paesi e non li insabbi nello scrigno dei ricordi. Bisogna ridare speranza a coloro che emigrano, ma anche a chi rimane. Il desiderio di rientrare nella propria terra, anche solo come turista, non può essere abbandonato. L’Italia è terra martoriata, ma è terra di pace, amore e solidarietà. Il tricolore primeggia nel mondo con gli italiani all’estero. Sono i connazionali, che amano il Nord ed il Sud alla stessa stregua. Sperano con vigore in un mondo ed una vita migliore per le generazioni future. (Ketty Millecro)

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