Rinnovare le Associazioni: L’appello per un cambiamento

Nella saga delle associazioni, non critico un presidente o un comitato per la chiusura, ma per non aver fatto abbastanza per mantenerla viva. Un leader eccellente non si giudica per i soldi in banca, ma per come li impiega. Un bilancio zero per un’associazione benefica è un successo, significa che tutto è stato dato ai bisognosi. Ma se ci sono milioni in banca, qualcosa non va e quei presidenti dovrebbero rileggere lo statuto dell’associazione.

Il problema, a mio avviso, è l’ignoranza, non nel senso dispregiativo ma nel senso che troppo spesso si seguono schemi preconfezionati. Una festa, una messa, una raccolta fondi con lotteria o la vendita di palloncini… È stato detto che la cultura salverà il mondo, quindi è tempo di rendere le associazioni più culturali e meno dipendenti dai soliti eventi e dagli stessi sistemi per mungere la comunità. Questo non dovrebbe essere difficile, perché in Australia siamo fortunati ad avere un’immigrazione ricca di giovani laureati… anche se costretti a lavare i piatti in qualche ristorante della Little Italy mentre potrebbero benissimo contribuire alla crescita sociale della comunità. Diamo loro incentivi sociali per far parte delle nostre associazioni anziché limitarli a lavori di basso livello.

È ora di agire? Penso di sì, anche perché mi sono reso conto di quanta più intelligenza e cultura abbiano rispetto a noi vecchi ancorati al passato. Presidenti anziani, lasciate il trono, non sperperate i fondi donandoli a chi poco o nulla fa per la comunità, date l’opportunità ai giovani. Sono qui, non lamentatevi che non ci sono, ma dovete offrire loro l’opportunità di partecipare e non di fare ciò che volete voi. Chiudere l’associazione e diluire i fondi racimolati da anni da parte dei soci non è la soluzione.

La società millenaria di Roma è crollata quando i barbari hanno invaso la Penisola, non lasciamo che l’apatia e l’inefficienza distruggano quanto di bello la nostra generazione passata ha costruito. Vecchi, fatevi da parte: arrivano i giovani, diamogli spazio, il resto verrà.

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