Dodici anni fa, Elena, allora quarantenne con una solida carriera nel settore turistico europeo, ha deciso di lasciare la sua città natale, Trieste, per Melbourne, spinta dalla crisi finanziaria che aveva duramente colpito il suo campo professionale. La sua passione per l’Australia era nata da bambina, durante una visita a dei parenti, e si era consolidata nel tempo con il desiderio di esplorare nuove strade e opportunità.
Abbandonata la sua carriera professionale in Italia, Elena parte per Melbourne, ospitata dalla zia: inizia qui per lei un percorso di reinvenzione professionale. La sua lunga esperienza come gestrice di agenzie di viaggi si è trasformata in un nuovo capitolo della sua vita grazie alla sua passione per lo yoga e le tecniche di massaggio shiatsu apprese in una rinomata scuola italiana di Gianni Pizzati. Questo interesse l’ha portata a frequentare regolarmente corsi di aggiornamento a Lima, Perù, presso la sede della Magna Fraternitas Universalis Foundation, e a maturare l’idea di aprire una filiale di questo centro a Melbourne.
Il progetto di Elena non si è limitato all’insegnamento dello yoga. Insieme a suo marito, conosciuto a Melbourne, hanno inaugurato un centro culturale che offre spazi di aggregazione sociale e culturale, organizzando caffè letterari e conferenze. Questa iniziativa riflette la visione di Elena dello yoga non solo come pratica fisica ma come percorso di benessere mentale e spirituale, fondamentale per il benessere della comunità. La strada per aprire il centro non è stata facile, con circa sei mesi di burocrazia australiana da affrontare. Tuttavia, il successo del centro dimostra la validità della loro idea, soprattutto nel contesto post-lockdown, dove molte persone cercano modi per ritrovare l’equilibrio e la pace interiore. Nonostante il suo forte legame con l’Italia, dove ha lasciato famiglia, amici e parte del suo cuore, Elena non rimpiange la sua scelta.
La sua storia è una testimonianza delle opportunità che l’Australia offre a chi è pronto a reinventarsi, sottolineando l’importanza della meritocrazia e della volontà di lavorare, aspetti che, secondo lei, mancano in Italia. La sua esperienza è un promemoria che, anche se non si ha più vent’anni, è possibile iniziare un nuovo capitolo della propria vita, trovando successo e soddisfazione in un campo che unisce passione personale e impegno comunitario.
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