Sud Corea: Più di un milione di persone in piazza contro il matrimonio omosessuale

Oltre un milione di sudcoreani, per la maggior parte cristiani e cattolici, sono scesi in piazza a Seoul in una manifestazione imponente contro le proposte di legge anti-discriminazione che includerebbero il riconoscimento legale dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. 

L’evento, organizzato da una coalizione di chiese cristiane e sostenuto dallo slogan “Famiglia Sana, Nazione Santa,” è stato descritto dal Korea Herald come una delle più grandi manifestazioni religiose nella storia del Paese.

Durante il raduno, i partecipanti hanno pregato per tre ore, trasformando la protesta in un vero e proprio servizio religioso pubblico. Più di un milione di persone erano presenti fisicamente, mentre un altro milione ha seguito l’evento online, evidenziando il forte impatto dell’incontro.

Al centro della protesta c’è il disaccordo riguardo a un cambiamento giuridico avvenuto a luglio, quando la Corte Suprema sudcoreana ha permesso alle coppie dello stesso sesso di accedere ad alcuni benefici attraverso il Servizio Sanitario Nazionale. Per molte comunità religiose, questa decisione rappresenta un pericoloso precedente verso una legislazione più ampia a favore dei diritti LGBTQ+, incluso il matrimonio omosessuale e nuove norme anti-discriminazione che comprendano l’orientamento sessuale.

Questa proposta legislativa, attesa da oltre un decennio, mira a proteggere da discriminazioni basate su genere, età, razza, religione e orientamento sessuale. Tuttavia, i gruppi conservatori e religiosi si oppongono fermamente, sostenendo che tali norme minacciano la libertà religiosa e potrebbero costringere le istituzioni religiose ad accettare principi in contrasto con la loro fede.

Kim Jeong-hee, portavoce del comitato organizzatore, ha definito la legislazione “contraria alla legge naturale e all’ordine del creato.” Secondo Kim, il riconoscimento di benefici alle coppie dello stesso sesso sfida la Costituzione coreana, che, a suo dire, non contempla il matrimonio omosessuale.

Molti partecipanti alla manifestazione hanno espresso profonda preoccupazione per quella che considerano una minaccia alla libertà di coscienza, temendo che la legge anti-discriminazione possa obbligare la società ad accettare pratiche contrarie ai valori tradizionali. I leader religiosi, inoltre, hanno interpretato l’evento non solo come una protesta, ma come un appello a difendere l’ordine divino per le famiglie e le comunità.

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