Ogni anno, numerosi giovani italiani sbarcano in Australia con l’entusiasmo di vivere un’esperienza lavorativa e culturale unica come assistenti linguistici per l’insegnamento dell’italiano nelle scuole australiane. Tuttavia, le aspettative si scontrano spesso con una realtà meno rosea: dopo i sei mesi previsti dal visto Working Holiday Visa 417, molti si trovano costretti a cercare nuove opportunità o a lasciare il paese.
Gli assistenti linguistici arrivano in Australia tramite un accordo gestito con un ente promotore della lingua e cultura italiana. Il contratto prevede un contributo di circa 1000-1500 dollari lordi a settimana. Nonostante i benefici economici, il vincolo imposto dal visto Working Holiday limita l’impiego presso lo stesso datore di lavoro a soli sei mesi.
Questo ostacolo rappresenta un problema per gli assistenti che desidererebbero prolungare la propria esperienza lavorativa o continuare a operare nel settore educativo in Australia.
Oltre alle limitazioni contrattuali, la vita quotidiana degli assistenti linguistici può rivelarsi faticosa. Spesso, infatti, sono costretti a fare i pendolari tra diverse scuole, alcune delle quali possono trovarsi a ore di distanza l’una dall’altra.
Con l’utilizzo dei mezzi pubblici, non sempre puntuali o ben collegati, gli spostamenti diventano estenuanti, riducendo il tempo disponibile per preparare le lezioni o dedicarsi ad altre attività.
Con l’impossibilità di estendere il contratto nello stesso ruolo, molti giovani si trovano in difficoltà, senza un piano concreto per il futuro.
Trovare occupazioni alternative spesso si traduce in un cambio di settore, da posizioni precarie nell’istruzione a lavori occasionali come baristi, camerieri o lavoratori agricoli, tipici del visto Working Holiday. Per chi decide di restare in Australia, la strada verso un visto lavorativo più stabile può essere costosa e complessa.
Il progetto degli assistenti linguistici, nato per supportare la promozione della lingua italiana all’estero, potrebbe beneficiare di un approccio più flessibile, cercando ulteriori soluzioni in accordo con il governo australiano. Consentire contratti più lunghi, con accordi che vadano oltre i limiti del visto Working Holiday, potrebbe non solo offrire maggiore stabilità ai partecipanti, ma anche rafforzare la presenza dell’italiano nelle scuole australiane a lungo termine.
Nel frattempo, questi giovani talenti continuano a navigare tra incertezze e sfide, cercando di fare tesoro di un’esperienza che, nonostante tutto, rimane formativa e stimolante.
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