Pedate digitali per il ritorno di Giggino

Sembrava sparito, evaporato come una promessa elettorale al primo Consiglio dei Ministri, e invece eccolo: Luigi Di Maio, ex steward, ex Ministro degli Esteri, ex ogni cosa tranne che “diplomatico”, è riapparso trionfalmente su Sky TG24 per dirci – con l’aria di chi ha appena scoperto l’acqua calda – che “l’unica via è la diplomazia”.

Apriti cielo. E soprattutto apriti Facebook.

Il popolo del web non ha gradito. Anzi, ha reagito come solo il popolo del web sa fare: con meme, sberleffi e commenti al vetriolo degni di una reunion dei peggiori ex. “È risorto, aiuto!” scrive qualcuno. “Una vita in vacanza… e 250mila euro l’anno” ricorda un altro. E giù con paragoni con Giuda, resurrezioni inaspettate e scatole di tonno che ormai ospitano caviale e champagne.

La comparsata su Sky – dove Di Maio, oggi “Rappresentante Speciale dell’UE per il Golfo”, ha parlato della crisi mediorientale con la solennità di un cartonato – ha avuto l’effetto di un pugno al fegato collettivo di generazioni di laureati sottopagati, che si sono visti superati da chi “voleva aprire il Parlamento come una scatoletta” ed è finito ad aprire valigie diplomatiche a Bruxelles.

Ma l’aspetto più surreale? Che alcuni, nel confronto con Tajani, iniziano persino a rimpiangerlo. Siamo ufficialmente alla fase “revival tragicomico”.

Morale della favola? Di Maio ha fatto un’incursione mediatica. Ma il web – inflessibile e impietoso – lo ha gentilmente accompagnato all’uscita. Con un bel calcio nel deretano metaforico. Forse la diplomazia non sarà la sola via. Ma per lui, quella dei social è senz’altro una strada senza ritorno