Il dibattito sull’estensione della linea leggera da Civic a Woden non accenna a placarsi, dopo la pubblicazione di documenti ufficiali a lungo tenuti nascosti.
I business case del 2018, elaborati da Transport Canberra e City Services, sono stati finalmente analizzati dalla stampa e dagli esperti, portando alla luce una serie di incongruenze tra le scelte progettuali, i dati tecnici e gli interessi pubblici dichiarati dal governo ACT.
Nel dettaglio, i documenti rivelano che erano state prese in considerazione tre principali opzioni per il tracciato: la prima prevedeva un percorso diretto lungo Capital Circle, la seconda passava per Barton, mentre la terza, denominata “a ferro di cavallo”, si snodava attorno a Parliament House e Barton.
Sorprendentemente, è stata proprio quest’ultima, la più complessa e costosa, a essere raccomandata ufficialmente. I numeri non lasciano spazio a dubbi: il rapporto costi-benefici (BCR) dell’opzione scelta si attesta a 0,42, ben al di sotto della soglia minima consigliata per progetti pubblici sostenibili.
Il costo stimato per la realizzazione della linea, secondo il business case, supera 1,5 miliardi di dollari, con una previsione di 19.000 passeggeri giornalieri entro il 2041.
Le alternative, pur con investimenti simili, avrebbero garantito una maggiore efficienza e una minore complessità tecnica. Gli stessi autori del documento riconoscono che l’opzione diretta avrebbe assicurato la migliore connettività tra aree residenziali e posti di lavoro, riducendo i tempi di viaggio e migliorando l’efficienza del trasporto pubblico.
L’analisi dei fatti evidenzia come la scelta finale possa riflettere una precisa volontà politica, piuttosto che l’interesse pubblico.
La consultazione pubblica, inoltre, sarebbe stata limitata e parziale, concentrandosi su varianti che includevano Barton e lasciando fuori dal dibattito l’opzione più logica.
La vicenda ha alimentato richieste di maggiore trasparenza da parte dei cittadini di Canberra, preoccupati per l’utilizzo di risorse pubbliche così ingenti.
“Il rapporto costi-benefici è un indicatore fondamentale per valutare la sostenibilità di un’opera pubblica,” ha dichiarato un esperto di trasporti intervistato dal Canberra Times. “Un valore così basso significa che il progetto, così come concepito, non restituisce alla collettività il valore dell’investimento.”
Le decisioni infrastrutturali che riguardano il futuro della mobilità urbana, sottolineano gli osservatori, non possono essere dettate da logiche politiche o da interessi di parte. Il progetto, che dovrebbe rappresentare una svolta per i collegamenti tra nord e sud della città, rischia così di trasformarsi in un caso emblematico di cattiva gestione delle risorse pubbliche.
I residenti attendono ora risposte chiare dal governo ACT, auspicando una revisione trasparente e imparziale del tracciato prima dell’inizio dei lavori. La questione rimane aperta e il dibattito pubblico è destinato a proseguire, mentre il governo si trova a dover fare i conti con crescenti richieste di accountability e di partecipazione democratica nelle scelte che riguardano il futuro della città.
