La Famiglia: prima maestra della lingua italiana

La famiglia è il nucleo fondamentale della società, ma per chi vive lontano dall’Italia, rappresenta anche il primo e più importante luogo per l’apprendimento della lingua italiana. Trasmettere la lingua madre all’interno della famiglia non è soltanto un atto affettivo, ma un impegno culturale che preserva l’identità e i valori di una comunità.

In un mondo sempre più globalizzato, in cui la lingua dominante tende a essere quella del Paese di residenza, il rischio di perdere il legame con le proprie radici linguistiche è concreto. Per i figli di emigrati italiani, la famiglia diventa quindi la prima scuola di italiano, un ambiente dove non si imparano solo parole, ma anche emozioni, modi di pensare e tradizioni.

Il legame tra genitori, figli e nonni si costruisce anche attraverso la lingua. Parlare italiano in casa rafforza i rapporti familiari, creando un senso di appartenenza che va oltre la distanza geografica dall’Italia. Per i nonni, spesso figure chiave nella trasmissione culturale, raccontare storie, cantare filastrocche o condividere proverbi in italiano diventa un modo naturale per tramandare una parte fondamentale di sé.

Secondo studi linguistici, i bambini che crescono in famiglie bilingui o multilingui sviluppano una maggiore capacità di apprendimento e una sensibilità culturale più marcata. L’italiano, con la sua musicalità e la ricchezza lessicale, offre ai giovani non solo una competenza linguistica, ma anche una porta d’accesso a un patrimonio culturale straordinario, fatto di arte, letteratura, cucina e musica

“Parlare italiano in famiglia significa più che insegnare una lingua. È un modo per far sentire ai bambini chi sono e da dove vengono,” afferma la linguista Francesca Rinaldi.

Nonostante i numerosi benefici, trasmettere l’italiano in un ambiente dove predomina un’altra lingua non è privo di difficoltà. 

Molte famiglie italiane all’estero si trovano a dover bilanciare il desiderio di preservare l’italiano con l’esigenza di favorire l’integrazione dei figli nella società locale. 

Questo porta spesso alla scelta di parlare la lingua del Paese ospitante, specialmente quando entrambi i genitori lavorano fuori casa e l’esposizione linguistica dei bambini all’italiano è limitata.

Inoltre, la pressione sociale e scolastica può spingere i giovani a privilegiare la lingua maggioritaria, relegando l’italiano a un ruolo secondario o persino marginale. È qui che il ruolo della famiglia diventa ancora più importante: attraverso l’uso costante della lingua in casa e il coinvolgimento in attività culturali italiane, i genitori possono mantenere viva la connessione dei figli con l’italiano.

Le famiglie possono adottare diverse strategie per favorire l’apprendimento dell’italiano, come parlare quotidianamente la lingua durante i pasti o nei momenti di relax, un metodo semplice ed efficace per rafforzare la padronanza linguistica. Leggere insieme libri, fiabe e storie in italiano stimola l’immaginazione dei bambini e arricchisce il loro vocabolario, mentre la visione di cartoni animati, film e programmi televisivi in lingua rende l’apprendimento divertente e coinvolgente.Coinvolgere le scuole di lingua e le associazioni culturali: molte comunità italiane offrono corsi di lingua e iniziative che rafforzano l’uso dell’italiano tra le nuove generazioni.

Imparare e usare l’italiano non è solo un esercizio linguistico, ma un modo per mantenere viva un’identità culturale che rischia di perdersi nel tempo. La lingua italiana, con la sua bellezza e la sua storia, è una parte fondamentale del patrimonio familiare che i genitori possono lasciare in eredità ai figli.

Come sottolineava lo scrittore Italo Calvino: “Di una lingua non si può dire che sia solo uno strumento. È un modo di essere, di vedere il mondo”. Trasmettere l’italiano significa quindi offrire ai bambini una prospettiva unica e preziosa, una finestra sul mondo arricchita da secoli di cultura, arte e tradizioni.

La famiglia, primo luogo di apprendimento, può essere anche la chiave per custodire e celebrare la bellezza dell’italiano, condividendo l’orgoglio per la propria identità culturale.