Dagli antichi riti romani alle installazioni luminose che oggi accendono piazze e città di tutto il mondo, la storia delle decorazioni di Natale è un viaggio lungo secoli, fatto di simboli, tradizioni e invenzioni che hanno trasformato un gesto rituale in un fenomeno globale.
Le prime tracce di questa abitudine risalgono all’Antica Roma, quando il 1° gennaio si celebrava il dio Giano adornando le case con rami di conifere, simboli di buon auspicio per il nuovo anno. Anche i popoli germanici, come i Teutoni, segnavano l’arrivo dell’inverno piantando davanti alle abitazioni un grande abete decorato con ghirlande: un lontano antenato dell’albero di Natale moderno. Accanto al valore dell’albero, la luce ricopriva un ruolo importante. Nel Nord Europa il grande ceppo di quercia lasciato bruciare per dodici giorni aveva una funzione propiziatoria: dalle fiamme si traevano presagi per la stagione futura.
L’evoluzione moderna dell’albero di Natale cominciò nel Medioevo, in particolare in Alsazia, lungo la valle del Reno. Qui, dal Quattrocento, nelle corti delle chiese venivano installati abeti decorati con mele, richiamo al peccato originale. Le famiglie iniziarono presto a replicare questo simbolo nelle proprie abitazioni: prima con rami, poi con piccoli alberi addobbati con ostie, fiori finti e infine sfere di vetro, frutto dell’abilità degli artigiani locali.
Parallelamente, nei Paesi cristiani la luce diventava protagonista delle festività religiose. Tra Sei e Settecento, soprattutto nel Sud Italia, processioni e celebrazioni barocche richiedevano scenografie luminose elaborate, realizzate con torce e lampade.
La vera rivoluzione arrivò però con l’elettricità. Nel 1882 Edward H. Johnson, socio di Thomas Edison, illuminò un abete con 80 piccole lampadine: un gesto pionieristico che conquistò gli Stati Uniti. Solo nel secondo Dopoguerra questa tradizione tornò in Europa, trasformando le luminarie natalizie in uno spettacolo diffuso e sempre più raffinato, oggi tra i simboli più amati delle festività.
